Stop allo studio per la diga di Glori: la Valle Argentina vince la sua battaglia
L’annuncio in consiglio provinciale
Imperia. Stop allo studio della diga di Glori, la Valle Argentina vince la sua storica battaglia. L’annuncio dopo l’ordine del giorno del consigliere provinciale Christina Quesada durante il consiglio provinciale di questa mattina e dove erano presenti alcuni rappresentati dei comitati contrari alla costruzione in Valle Argentina.
«Stop Diga di Glori- annuncia il presidente Scajola- perché con meraviglia il finanziamento da 600 mila euro che il Governo aveva dato per uno studio esecutivo su una diga sul torrente Argentina nella località di Glori è piovuto sulla testa della Provincia e sull’Autorità Ato Idrico di cui sono commissario senza che lo sapessimo e che abbiamo chiesto per iscritto che venisse investito questo studio di fattibilità in altri luoghi della nostra provincia invece con decisione dell’autorità di bacino è stato annullato quindi stop a questo studio che d’altra parte non condividevamo e invece ci sarà prossimamente qui un incontro per valutare la possibilità di fare tanti piccoli bacini che ci servono per polmone per l’acqua in momenti di difficoltà e servono anche per la Protezione Civile».
«Negli anni ’60 del secolo scorso- ha spiegato il consigliere Quesada nella sua mozione- era stato avanzato il progetto per realizzare, in località Glori nel comune di Molini di Triora, una diga di rilevanti dimensioni, essenzialmente finalizzata alla produzione di energia elettrica, il progetto fu abbandonato per la sua dimostrata effettiva pericolosità, nonché per l’estrema opposizione delle popolazioni della valle e degli enti i cui territori avrebbero dovuto essere interessati dall’opera. Considerato che i dati il fabbisogno e il contesto considerati, la zona necessita di soluzioni alternative, a partire della realizzazione di una nuova rete idrica, vista anche la presenza di perdite per oltre il 40% (mentre la media europea è del 15%), si chiede al Presidente della Provincia e al Consiglio Provinciale di manifestare la propria contrarietà alla diga di Glori in Valle Argentina e alla realizzazione delle varie opere ad essa correlata (diga, condotte e impianti per la produzione dell’energia
elettrica, impianti di sollevamento, condotte di adduzione, nuova viabilità) per gli aspetti della sicurezza e della serenità della vita, nonché per il valore ambientale del territorio, di esprimere la propria opposizione alla realizzazione di progetti superati anche per i lunghi tempi di realizzazione e di finanziamento, per i costi onerosi e i rischi di speculazioni e di manifestare solidarietà alle comunità territoriali su cui è stato calato un intervento che nel suo complesso è più interessato allo sfruttamento del “capitale naturale” e alla costruzione di grandi opere, che non ad intervenire efficacemente e con lungimiranza, sulle necessità del territorio».
Molte sono state le proteste per la costruzione della diga negli anni e nei mesi scorsi e proprio agli inizi del mese di marzo un nuovo appello da parte delle associazioni le realtà che nel territorio imperiese si sono interrogate sul progetto della diga in Valle Argentina, hanno scritto ai ministeri e alle autorità competenti che stanno portando avanti un piano calato dall’alto, senza il necessario coinvolgimento degli abitanti e dei comuni della vallata, su un progetto già abbandonato per la sua dimostrata effettiva pericolosità, nonché per l’estrema opposizione delle comunità.