Salta la gita a Torino delle scuole di Isolabona e Pigna, bimbi lasciati al freddo alla fermata dell’autobus
L’agenzia di trasporto si difende: «Impossibile guidare più di 15 ore, avrebbe significato violare la legge»
Pigna. Sarebbero dovuti andare a Torino, a visitare il museo Egizio. Erano tutti pronti, stamani all’alba, i bimbi delle scuole primarie di Isolabona e Pigna: con i loro zainetti sulle spalle e tanto entusiasmo, attendevano l’autobus che li avrebbe portati nel capoluogo del Piemonte per una nuova entusiasmante scoperta. E invece sono rimasti a bocca asciutta.
L’autista dell’autobus che la scuola aveva noleggiato per il viaggio, appreso stamane che la ripartenza da Torino era stata spostata alle 14,30, e non alle 13,30 come inizialmente previsto, ha lasciato tutti a terra ed è tornato indietro. Ai bambini, infreddoliti dall’attesa alle rispettive fermate in val Nervia, non è rimasto che entrare, mesti mesti, nelle loro scuole, un’ora prima dell’inizio delle lezioni.
Infuriati, comprensibilmente, i genitori dei piccoli alunni, che oltre ad aver già saldato la gita per una cifra di 49 euro a bambino, hanno visto la delusione negli occhi dei loro figli.
Ma cosa è successo? Stamani, intorno alle 6,30, gli insegnanti che avrebbero dovuto accompagnare i circa sessanta bambini al Museo Egizio, hanno chiesto un’ora in più di disponibilità all’autista del pullman. Ma alla richiesta di rientrare da Torino alle 14.30, anziché alle 13.30, l’autista ha risposto che non avrebbe potuto per legge. La trattativa va avanti più di mezz’ora, ma visto che si riesce a trovare un accordo, l’autista inverte il senso di marcia e torna al deposito di Ventimiglia.
A spiegare cosa è accaduto è Giovanni D’Agostino, direttore tecnico di City Touring, società di trasporti da cui era stato noleggiato il pullman. «Non sono stati rispettati i termini del contratto e ci sono le mail che lo testimoniano – dichiara -. La legge prevede che un autista non possa prestare servizio per più di quindici ore. Se contiamo che andare e tornare, due volte, da Ventimiglia a Pigna con l’autobus richiede quattro ore, la disponibilità rimanente è di undici ore. Per aumentare l’orario l’agenzia, che ha venduto il pacchetto, avrebbe dovuto richiedere due autisti, facendo pagare ovviamente di più, e così saremo potuti arrivare a ventuno ore». Ma così non è stato e proseguire, a quel punto, con un solo autista, avrebbe significato violare la legge. Se l’autista infatti avesse guidato un’ora in più, spiega sempre D’Agostino, «La polizia può ritirargli la patente. I nostri autisti timbrano ogni volta che salgono sull’autobus e un computer di bordo registra ogni singola sosta, la velocità media e altri parametri. Senza contare, che se un mezzo viene fermato oggi, può essere sottoposto a verifica negli ultimi ventotto giorni».
Il problema, secondo City Touring, è stato causato dall’agenzia a cui la scuola si è rivolta. «Se le agenzie non sono proprio del territorio e non conoscono le distanze, spesso valutano dei tempi di percorrenza diversi da quelli reali. Senza contare che c’è la corsa al prezzo stracciato», dice. «Il 29 febbraio scorso, l’agenzia ha chiesto di partire alle 14.30 – conclude D’Agostino -. Noi abbiamo risposto che non era possibile e che avremo potuto lasciare Torino non più tardi delle 13.30. Dopo quattro giorni, in mancanza di una risposta alla nostra mail, abbiamo scritto dicendo che avremmo annullato il viaggio e così ci hanno autorizzato a partire alle 13.30. Non possiamo far togliere la patente a un nostro autista per un’ora di viaggio in più e tanta disorganizzazione».