Uil pa polizia penitenziaria

L’allarme del sindacato «Il carcere di Sanremo è una bomba ad orologeria, sfollare tutti i detenuti presenti»

Detenuto distrugge reparto isolamento, un altro da fuoco e distrugge cella

Sanremo. «Prima che sia troppo tardi , prima che succeda qualcosa di irreparabile , il carcere di Sanremo è una “bomba ad orologeria” e il personale di Polizia penitenziaria ormai è stanco – a darne notizia è Fabio Pagani Segretario Regionale UIL PA Polizia Penitenziaria stamani alle ore 11 circa un detenuto di origini rumene ristretto nel reparto ex Art.32 , ha praticamente raso al suolo i corridoi dell’isolamento , due piani, distruggendo tutto ( neon, vetri, telefoni ) poi si è completamente autolesionato, anche sul volto (tagliato con lametta ) ed è stato necessario il trasporto d’urgenza al nosocomio cittadino – Un altro detenuto di origini magrebine ha dato fuoco alla camera distruggendo tutti i suppellettili, solo l’intervento della Polizia penitenziaria ha scongiurato che il fuoco e il fumo si diffondessero nel reparto , anche questo detenuto è stato trasportato d’urgenza al nosocomio /psichiatria» – precisa il sindacalista della UIL.

«Ogni giorno nelle carceri si registra un vero e proprio bollettino di guerra, con feriti e, talvolta, qualche morto, per la violenza scatenata da detenuti di fatto vittime anche loro dell’inefficienza del sistema e abbandonati a sé stessi al pari degli operatori. Servono dunque interventi urgenti ed equilibrati, quanto tangibili, nei maggiori penitenziari che consentano di affermare la presenza dello Stato. Certo è che non si può continuare a restare inermi a fronte di omicidi, suicidi, e disumane aggressioni. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il Ministro della Giustizia e il Governo tutto, non possono abdicare al rispettivo ruolo – spiega il sindacalista. E’ necessario un decreto carceri per affrontare l’emergenza, fatta soprattutto di un vuoto organico della Polizia penitenziario di 18mila unità, di sovraffollamento detentivo ( Sanremo 278 detenuti su 220 previsti – occorre un’ urgente sfollamento prima che sia troppo tardi, che ci scappi i morto } di equipaggiamenti, strumentazioni e tecnologie inodeguati, nonché di disorganizzazione ancestrale. In mancanza, però, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria deve mettere in campo una strategia immediata, nonché prevedendo l’impiego del Gruppo Operativo Mobile (GOM). Di certo, non si può continuare a restare supini a fronte dello sfacelo imperante» – conclude Pagani