Natura e convivialità

In Liguria boom di prenotazioni negli agriturismi per le vacanze di Pasqua

Coldiretti: «Obiettivo politico è normare attività di diversificazione per il made in Liguria»

Imperia. Si preannuncia una Pasqua nuvolosa, ma solo nella forma: la sostanza ha il sapore della tradizione in cucina e della convivialità a tavola; il tutto condito con una natura rigogliosa e selvatica, pronta ad accogliere chiunque se ne voglia riempire lo sguardo. Secondo le ultime stime Coldiretti, nel 2024 saranno circa un milione gli italiani che sceglieranno il turismo slow dell’agriturismo: «L’entroterra prende vita grazie agli occhi curiosi dei suoi visitatori, che uniscono al desiderio di evasione la ricerca di una meta poco calpestata – spiega Davide Busca, presidente di Terranostra Liguria – . Il focus è sull’agroalimentare sostenibile fondato sulla filiera corta: la ristorazione dei nostri agriturismi è praticamente sold out, il pernottamento copre già oltre la metà delle prenotazioni e il merito va alla rinnovata capacità delle aziende agricole di offrire una proposta variegata e attraente, sotto tutti i punti di vista»

Gli agriturismi stanno infatti investendo parecchio sulla diversificazione: «Molte attività offrono visite guidate alle proprie cantine, ai frantoi, alle fattorie e ai birrifici agricoli – commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – . Al loro fianco stiamo attivando un dialogo tra gli enti per normare le più variegate tipologie di ricettività delle strutture per il pernottamento, rispettando il territorio, la prevalenza e la vocazione agricola. Tale diversificazione rappresenta infatti un ulteriore volano per tutti coloro che sposano il turismo lento e sostenibile, e per questo necessita al più presto di una sensibilità condivisa anche a livello politico», spiegano.

I visitatori si spingono sempre più verso tutto ciò che non è caotico: le passeggiate nei boschi, la scoperta dei sentieri meno battuti, il richiamo a una cucina semplice e di tradizione: «La coscienza della comunità cittadina ci convince ancora di più a investire nel comparto agrituristico, che sta diventando ufficialmente la prima scelta degli italiani. Il tutto, va detto, è stato aiutato dall’energia portata in città dai mercati contadini di Campagna Amica: il migliore dei modi per far scoprire alla cittadinanza le piccole realtà che costellano la Liguria e ne custodiscono il territorio è la vendita diretta dei prodotti agricoli del territorio. Spiegare, raccontarsi e indirizzare a un consumo consapevole è il primo passo. Il secondo è investire affinché la distanza che separa un curioso da un visitatore si annulli. Per questo, una visione comune e condivisa con assessorati e politica ci permetterà di migliorare ulteriormente l’offerta continuando a preservare il territorio che abitiamo».

Inoltre, la Liguria può vantare di essere l’unica in Italia a possedere sia Alpi che mare; è dunque la prima regione ad aver creato una sinergia professionale tra il comparto ittico e quello agricolo, mediante il grande lavoro di Terranostra. «Gli ittiturismi hanno un impatto eccezionale sull’ambiente e sul turismo – aggiungono Boeri e Rivarossa – . Rappresentano un vero e proprio faro per la promozione delle destinazioni costiere e permettono di scoprire l’importanza del pescato locale nella migliore delle declinazioni possibili, quella della cucina».

Insomma, La Liguria e i suoi circa 600 agriturismi e ittiturismi sono pronti ad accogliere i visitatori per inaugurare una stagione che si prospetta ricca di attività inedite e nuove possibilità di diversificazione di settore. Ecco perché le proposte relative al comparto agrituristico verranno a breve discusse a livello politico, con un grande obiettivo comune: quello di rimarcare il ruolo che le strutture agrituristiche e ittituristiche hanno per la valorizzazione del made in Liguria.

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