Imperia, il corteo degli studenti parte da piazza Roma: «Fuori il patriarcato dalle scuole»

12 marzo 2024 | 09:22
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In centinaia a protestare contro le “frasi sessiste” del preside Auricchia

Imperia. Lo avevano annunciato ieri e oggi sono scesi in piazza per una “protesta pacifica”. Sono centinaia, sono studenti del liceo Vieusseux, di altri Istituti a anche docenti e genitori e protestano da questa mattina in piazza Roma contro le “frasi sessiste” del Preside Paolo Auricchia, pubblicate la scorsa domenica su un social. «Sì vabbè… però oggettivamente se fosse stata in cucina a preparare tagliatelle (cosa degnissima, che con ogni probabilità non sa fare), non si sarebbe fatta male tesoro». Queste le parole usate dal dirigente scolastico per commentare un episodio di cronaca sportiva che ha visto coinvolta un arbitro donna.

Come ieri mattina, gli studenti hanno protestato muniti di grembiule e farina per impastare le famose “tagliatelle“ a cui fa riferimento il preside, mantre alcune ragazze si sono presentate vestite in completo sportivo, in rispetto all’arbitro che è stata vittima dell’incidente da cui è scaturito il post e il commento di Auricchia.

Alessandro De Masi, rappresentante degli studenti liceo scientifico Vieusseux: «E’ una manifestazione che ha l’obiettivo di dimostrare il malcontento di noi studenti in primis ma anche dei docenti e dei genitori riguardo una uscita assai infelice del nostro dirigente scolastico. E’ bello vedere piazza Roma gremita di gente e soprattutto anche da rappresentanti di altre scuole. Il messaggio è passato e cercheremo di farlo passare anche ad altre istituzioni, sperando che qualcosa si muova».

Presente anche la “rete di studenti medi”: «Pensiamo che sia inammissibile che chi ricopre un ruolo così importante si veda fare dichiarazioni che sono tutto tranne che il frutto di una libertà di opinione. Questa è libertà di insulto».

Il corteo pacifico proseguirà prima sotto il provveditorato in piazza Roma, per chiedere le dimissioni del preside e successivamente davanti al Comune. «Le parole del preside non possono e non devono passare in sordina, quindi nessuno entrerà a scuola domattina» queste le parole degli studenti.