Imperia, frase choc sulle donne. Il preside si difende: “Estrapolata da chat privata”

11 marzo 2024 | 07:05
Share0
Imperia, frase choc sulle donne. Il preside si difende: “Estrapolata da chat privata”

«Il rispetto è anche non credersi gli unici depositari della verità e del verbo»

Imperia. Il Preside del Liceo Vieusseux Paolo Auricchia replica alla polemica nata su una sua frase considerata “sessista” che questa mattina portertà gli studenti a protestare all’ingresso della scuola.

«In relazione al polverone di polemiche fuori luogo creato nella giornata di ieri, vorrei fare notare che la frase è stata estratta da una chat social privata, decontestualizzata, travisata e forse strumentalizzata politicamente. Non so se questo è legittimo, ma so per certo che il contenuto riportato nella frase stessa rientrava nella dinamica del dibattito social, ma non corrisponde alle mie convinzioni in materia. Vorrei dire chiaramente, sperando di non essere frainteso, che apprezzo e sostengo il diritto delle donne ad accedere a tutte le professioni e attività corrispondenti ai loro desideri e inclinazioni.

Lo dico alle alunne del mio liceo, che non erano certo le destinatarie delle considerazioni di quella chat. A loro auguro con tutto il cuore di realizzarsi compiutamente in ogni lavoro, carriera e professione a cui vogliano ambire. Lo dico alla Consigliera di parità regionale dott.ssa Amoretti, che conosce l’impegno del liceo in tutte le occasioni di promozione dei diritti femminili, impegno di cui una parte presumo possa e debba essere ascritta anche al preside. Lo dico a Savioli dell’Associazione arbitrale, precisando che trovo l’estensione della partecipazione femminile a tutti i ruoli del mondo dello sport assolutamente auspicabile ed encomiabile, superando pregiudizi che in alcuni ambiti sportivi so non essere ancora del tutto accantonati. Come cittadino di questo Paese vorrei infine che sui social come altrove si potessero esprimere liberamente le proprie opinioni, anche errate, anche espresse in modo infelice, anche contrarie al politicamente corretto, senza essere messi alla gogna. Il rispetto è anche non credersi gli unici depositari della verità e del verbo. Riconoscere questo per chiunque si esprima, in particolare in chat private, sarebbe indice di maturità democratica» commenta il preside.