Gli studenti di Pieve di Teco e Pontedassio uniti nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

22 marzo 2024 | 08:48
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Gli studenti di Pieve di Teco e Pontedassio uniti nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
Gli studenti di Pieve di Teco e Pontedassio uniti nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
Gli studenti di Pieve di Teco e Pontedassio uniti nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
Gli studenti di Pieve di Teco e Pontedassio uniti nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
Gli studenti di Pieve di Teco e Pontedassio uniti nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
Gli studenti di Pieve di Teco e Pontedassio uniti nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

L’Istituto Comprensivo della Dirigente Carelli, insieme al formatore Mauro Maggi ha raccolto l’invito rinnovando l’impegno non solo contro le mafie, ma anche nell’animare e nel prendersi cura del territorio

Pontedassio- Pieve di Teco. Se per caso vi capiterà di passare in questi giorni dalla piazza di Pontedassio molto probabilmente vi accorgerete che per terra ci sono scritti con dei gessetti colorati dei nomi. No, non sono stati dei teppisti, nessun vandalismo, anzi, sono stati i ragazzi della scuola che per il secondo anno nella mattinata del 21 marzo, Giornata Nazionale della Memoria dell’Impegno contro le mafie, hanno commemorato così le tante vittime innocenti. Mentre alcuni degli studenti leggevano l’elenco, purtroppo lunghissimo, gli altri in silenzio, hanno cominciato a scriverli per terra, tutti: quelli più tristemente “famosi” e quelli meno. Un atto simbolico, ma importante perché ogni nome è una storia da ricordare e da “calpestare” perché il loro sacrificio e le loro idee camminino sulle nostre gambe.

Al pomeriggio di questa prima giornata di primavera la lettura dell’elenco è stata fatta invece a Pieve di Teco, sulla terrazza antistante l’ingresso della scuola. Qui gli studenti, mentre il triste appello veniva letto, hanno cominciato ad appendere i nomi delle vittime adottate dalle classi dell’istituto su di un albero realizzato con le cortecce recuperate per il territorio e con le fronde di ulivo. Un albero che è diventata un’opera d’arte che sarà messa proprio all’ingresso della scuola, a fianco del murales del giudice Giovanni Falcone, realizzato lo scorso anno. Così tutti i giorni i ragazzi entrando, lo vedranno e ricorderanno.

Il 21 marzo da 29 anni l’Associazione Libera organizza e promuove questa giornata in cui si associa il ricordo e l’importanza di non dimenticare nessuna vittima innocente, con l’impegno: perché insieme si può fare molto di più, perché se ognuno fa la sua piccola parte, sommata a quella degli altri può diventare giustizia vera per tutti.

L’Istituto Comprensivo della Dirigente Serena Carelli, insieme al formatore Mauro Maggi, anche quest’anno ha raccolto l’invito e si è reso una volta di più protagonista, rinnovando l’impegno non solo contro le mafie, ma anche nell’animare e nel prendersi cura del territorio. Molto spesso le scuole sono viste come luoghi avulsi dalla realtà, anche se i ragazzi vivono al loro interno migliaia di ore ogni anno. La scelta portata avanti dalla dirigenza, dagli insegnanti e quindi dagli studenti è invece da tempo, quella di mettersi in gioco, realizzando iniziative innovative capaci di attivare un contagio positivo a scuola e sul territorio.

Qualche esempio? Prima di “occupare” la piazza, a Pieve di Teco alcuni laboratori hanno avuto il loro atto conclusivo: la seconda elementare con le maestre Giuliana e Clara hanno raccontato ai loro compagni più grandi del “libro virtuale” che hanno realizzato negli ultimi mesi, e-book che ha al suo interno podcast, disegni e proverbi, “guidati” dalla stella di Annalisa Durante, giovanissima vittima della mafia, che la classe ha adottato come una compagna a tutti gli effetti, presente tutti i giorni. I più grandicelli della seconda media delle professoresse Milena e Mariangela hanno realizzato una sfilata “di moda” lungo il corridoio più lungo della scuola in cui hanno preso la scena il supereroe: che ha il coraggio di alzare la voce contro le ingiustizie, l’eleganza dell’antimafia e il cappello blu che ha rappresentato il cielo terso sotto il quale i ragazzi vogliono vivere liberamente. E i più grandi della scuola di terza media, con il loro professor Davide hanno adottato 15 giovani vittime di mafia e a gruppetti hanno girato per le altre classi raccontando e riraccontanto più volte la loro storia. E non va dimenticato il laboratorio portato avanti dalle classi delle professoresse Silvia e Armanda che con i loro studenti hanno realizzato “l’albero del ricordo delle vittime” poi diventato opera vivente nel corso della lettura dei nomi in piazza.

E a Pontedassio? Qui gli studenti della quinta elementare delle maestre Graziella, Laura ed Erica ha realizzato una valigia in cui i piccoli studenti hanno messo nel corso dell’anno le “cose” importanti da portarsi dietro in vista della loro prossima avventura alle medie. I loro pensieri nel corso dei mesi si sono progressivamente concentrati sulla LIBERTA’, sul suo senso profondo, sull’importanza di pensarla non come: “faccio ciò che voglio”, ma come ha detto una ragazza durante un incontro: “La libertà è avere tutti le stesse possibilità”. E tutti questi loro pensieri, diventati quasi piccole poesie, sono stati consegnati scritti su di una pergamena ai compagni più grandi di terza media. Proprio a loro, mica a caso… studenti che allo stesso modo vedono prossimo l’avvicinarsi di una nuova avventura, ma alle superiori. E in risposta, coordinati dalla prof. Maria Antonietta, i ragazzi più grandi hanno donato ai più piccoli una barchetta di carta a simboleggiare la libertà che tante persone, rischiando la vita, la vengono a cercare in Italia attraversando il mare. Non sempre arrivando sani e salvi. Tutti questi pensieri sono diventati per tutte le altre classi della scuola degli aeroplanini e si sono fatti volare il più lontano possibile, perché la libertà di tutti, possa davvero volare alto.

Il progetto immaginato insomma, parte dalle classi in forma di laboratorio, cresce poi all’interno della scuola in forma di scambio tra gli studenti di età diverse, e arriva infine alle piazze, al territorio, rendendo visibile che la scuola né è una parte viva! Eccoci quindi ritornare alle piazze di Pontedassio e Pieve di Teco, dove i professori Vincenzo e Francesca con tutti i ragazzi delle scuole hanno cantato e suonato le canzoni contro le mafie studiate nel corso dei mesi passati. Sono stati così intervallati gli interventi degli ospiti invitati: ovvero i Sindaci dei due comuni , i sindaci del consiglio comunale dei ragazzi, Lorenzo di Imperia Lorenzo, e Vado di Pontedassio (che scordata la fascia tricolore a casa, in tutta fretta grazie alla collaborazione dei vigili urbani è andato a prenderla ed è tornato in tempo). Ci sono stati poi gli interventi della referente provinciale dell’Associazione Libera Maura Orengo e della sua giovane collaboratrice Alessia Richeri e del responsabile territoriale della Croce Rossa. Anche il parroco, tanti genitori e alcuni curiosi si sono fermati ed hanno partecipato all’evento, probabilmente “colpiti” dal contagio.

Certo è strano vedere la scuola fuori dalla scuola, è strano forse vedere dei ragazzi che si prendono uno spazio pubblico come una piazza ma, a quanto sembra, da queste parti ci si deve abituare. Il 23 maggio si replicherà, perché sarà la giornata di commemorazione della strage di Capaci del 1992, data in cui morì il giudice Falcone, e non solo lui. Insomma, è un arrivederci.