Gender gap, vita privata vs realtà lavorativa: parola ai cittadini dell’Imperiese
Un confronto diretto tra le testimonianze degli uomini e delle donne per comprendere la situazione della Provincia
Imperia. Oggi, 8 marzo, si celebra la Festa Internazionale della Donna: un’occasione dedicata a onorare e riconoscere le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne nel corso della storia; ma anche alla sensibilizzazione di tematiche sociali quali l’uguaglianza di genere, i diritti riproduttivi, la violenza e gli abusi contro le donne.
Un tema, pur essendo frequente, che continua a essere estremamente sensibile: nonostante ci siano stati dei progressi significativi nel corso dei decenni in termini di opportunità, accesso alle risorse, diritti e potere decisionale è bene ricordare come, nel contesto sociale italiano le disuguaglianze che sfidano il percorso delle donne verso una parità di genereeffettiva sono molte. Ma qual è la situazione nella provincia di Imperia?
Dati alla mano, grazie alla partecipazione di 37 donne e 30 uomini intervistati attraverso un questionario, è stato possibile esaminare a fondo il rapporto tra la realtà lavorativa e vita privata, che, in alcuni casi, risulta avere una grande incidenza nelle decisioni che vengono prese in considerazione delle prospettive future.
Rispetto alla sensazione di sentirsi svantaggiati sul posto di lavoro in virtù del proprio sesso, gli uomini hanno scelto l’opzione “mai” raggiungendo un totale del 57%, sottolineando un forte distacco con la testimonianza delle donne, le quali, hanno dichiarato di essersi trovate in condizioni sfavorevoli in ambito lavorativo per un totale del 74% (nello specifico, l’opzione “spesso” ha riscosso il 25% dei voti, mentre l’alternativa “qualche volta” è stata votata per un totale del 49 %, il “mai” ha riscosso solo il 26%).
Un trend che sembra ripetersi anche nell’ambito dei colloqui lavorativi e di quelle che possono essere considerate come delle domande non pertinenti alle finalità lavorative: l’interrogazione in merito alla possibilità di avere un bambino, o più semplicemente, sposarsi o intraprendere una convivenza è stata rivolta agli uomini per un totale del 30% e alle donne con una frequenza del 49%.
È stata dedicata molta attenzione anche agli atteggiamenti messi in atto dai colleghi e superiori, nello specifico, solo quattro uomini hanno affermato di aver subito comportamenti poco professionali soprattutto se nuovi nell’ambito lavorativo; mentre sono state nove le donne che si sono ritrovate a fronteggiare commenti non piacevoli, battute sul proprio vestiario e sul corpo, nonché segnali fisici molto evidenti che lasciano poco spazio a ciò che dovrebbe essere la professionalità. Esperienze che per alcune di loro sono state talmente pesanti da decidere di non parlarne. Una situazione molto delicata che può trovare solo un riscontro positivo in considerazione del fatto che le restanti persone, sia uomini sia donne, non hanno riscontrato problemi di questo tipo.
In merito alla propria vita privata, sembrerebbe che il 57% delle donne abbiano posto dei limiti in termini di scelte per poter salvaguardare la propria posizione lavorativa: una tendenza che spiegherebbe il fatto che per il 49% di loro una gravidanza potrebbe incidere enormemente sulle loro possibilità di crescita professionale, mettendo a rischio anche la loro sanità mentale. Un aspetto che trova tutta un’altra sfumatura dal punto di vista degli uomini, dove il pensiero di avere un bambino non sembra recare alcuna preoccupazione.
Un altro strumento con il quale solitamente si riesce ad effettuare una distinzione tra i due sessi riguarda proprio la retribuzione: a parità di ruolo, responsabilità e anzianità di servizio gli uomini hanno dichiarato di aver percepito uno stipendio inferiore rispetto a quello di una collega donna nel 17% dei casi; mentre le donne hanno ottenuto un salario minore di quello di un collega uomo nel 38% dei casi.
Se per il 65% delle donne coinvolte nell’indagine risulta essere fortemente difficile poter fare carriera e allo stesso tempo creare una famiglia, per il 70% degli uomini il sesso opposto potrebbe conseguire entrambe le cose senza particolari complicazioni.
Un’indagine con numeri che ci suggeriscono, nella Giornata Internazionale della Donna, una profonda riflessione sull’ombra del gender gap nella provincia di Imperia.