Conguagli da capogiro per le imprese, Andiamo! «Pronti al confronto-scontro con Rivieracqua»
La lista civica prende posizione con Lolli, Cozza e Romeo: «Situazione kafkiana. No al socio privato»
Sanremo. «Siamo pronti al confronto ma ci prepariamo ad andare allo scontro». Questo in estrema sintesi il pensiero della lista civica Andiamo! in lizza alle elezioni amministrative sanremesi. Il gruppo che sostiene la candidatura a sindaco di Gianni Rolando (centrodestra) ha voluto fare il punto questa mattina, nella propria sede di via Roma, sulla situazione delle bollette di Rivieracqua che stanno arrivando da giorni a molti imprenditori della Città dei fiori. Bollette da capogiro, con aumenti, dovuti a conguagli basati sulle ultime due annualità pregresse, nell’ordine di oltre il triplo dei corrispettivi pagati finora.
«Siamo qui in qualità sia di imprenditori che di cittadini che stanno vivendo una situazione kafkiana», – commenta la presidente di Andiamo!, l’albergatrice Claudia Lolli -. «Non si può chiedere a un’impresa di ripagare quello che ha già saldato con tariffe pre-concordate. Non parliamo del doppio, ma il triplo e anche il quadruplo. Aumenti tariffari che vengono applicati retroattivamente su un bene che è primario per tutti».
Continua Lolli: «Oggi questi aggravi colpiscono i commercianti ma in futuro potranno toccare anche i cittadini. Le cattive gestioni non devono essere ripianate dalla collettività. Questa è la posizione del movimento: chiediamo un’equa tariffazione per il presente, il passato e il futuro. Da albergatrice posso dire che se non verranno trovate le opportune soluzioni, le attività di Sanremo non potranno reggere la competizione con le aziende francesi. In Francia di fronte a una cosa del genere sarebbero già scesi in piazza. I nuovi prezzi dell’acqua vanno rivisti o porteranno le imprese fuori mercato».
Sulla stessa linea la candidata al consiglio comunale Federica Cozza: «Chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto con Rivieracqua e ci rendiamo disponibili come lista a fare da sportello per i cittadini», – spiega Cozza, direttrice di una residenza per anziani -. «Non abbiamo la possibilità di scegliere se usare o meno l’acqua, per questo crediamo che la privatizzazione sia la via più sbagliata».
A fare le conclusioni della conferenza stampa è stato il candidato Olmo Romeo: «Siamo preoccupati per i modi e gli atteggiamenti di Rivieracqua, sorda al dialogo. L’ente si trova in uno stato di forte indebitamento a causa delle varie gestioni che l’hanno attraversata. Mi domando se non sia il caso di avviare delle azioni di responsabilità nei confronti dei chi l’ha gestita così male».
«Come Andiamo ci preoccupa moltissimo l’ingresso di un privato nella società. Siamo sicuri che il privato agirebbe nell’interesse pubblico? Sappiamo che tutte le società tendono a produrre utili. E questi da dove arriveranno? Sempre dalle tasche dei cittadini. E’ andato a farsi benedire anche il referendum per l’acqua pubblica, nonostante la politica l’abbia sostenuto in maniera bipartisan. Il dubbio che sovviene è se questi aumenti non siano stati approvati per rialzare il bilancio di Rivieracqua così da renderlo più appetibile per il privato. Se così fosse sarebbe gravissimo».
Conclude Romeo: «Gli aumenti rischiano di massacrare le micro imprese. Ci spaventa lo stillicidio di piccole attività che hanno ricevuto bollette che non potranno onorare se non attraverso l’accensione di prestiti. Parliamo di importi che spostano un bilancio dall’utile alla perdita. Riteniamo inaccettabile il meccanismo della retroattività che obbligherà gli utenti a presentare ricorsi a pioggia. Diamo la disponibilità delle nostre risorse per avviare ogni azione possibile per annullare la retroattività. Ha un sapore sanzionatorio. No alle sanzioni di Rivieracqua».