Presidio sanitario

Bordighera, taglio del nastro per il “nuovo” Saint Charles. Toti: «Tra i primi in Italia in cui un privato offre servizi pubblici» fotogallery

Ad aprile è previsto il ritorno di un vero e proprio pronto soccorso

Bordighera. «É già partito e continuerà a crescere quello che è il primo, certamente in Liguria, e tra i primi esperimenti in Italia di un ospedale pubblico dato in concessione a un privato. Ciò vuol dire che i cittadini, ovviamente, hanno tutti i servizi dell’ospedale pubblico, senza pagare nulla in più rispetto a quello che che già si pagava, avendo a disposizione una serie di servizi che nel Ponente ligure non si erano mai visti».

Lo ha dichiarato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, intervenuto stamani a Bordighera per la cerimonia di inaugurazione dell’ospedale Saint Charles, passato alla gestione privata del gruppo Gvm Care & Research, convenzionato con la Asl1 Imperiese.

Il rinnovato Saint Charles può contare oggi sui reparti di chirurgia generale (10 posti letto), ortopedia (13 posti letto), day surgery (10 posti letto), recupero e riabilitazione funzionale (15 posti letto), cure intermedie (10 posti letto), medicina (30 posti letto). Sono operative 3 sale operatorie e 5 posti per la terapia intensiva di cui 1 di isolamento e 6 per l’Osservazione Breve Intensiva. La nuova diagnostica per immagini è dotata di tecnologie all’avanguardia: risonanza magnetica di ultima generazione a 1,5 Tesla, tac, radiologia tradizionale, mammografo, ecografo.

«Gli operatori sono già in funzione, ad aprile ci saranno il pronto soccorso, ambulatori di diagnostica, una eco di ultima generazione per un presidio sanitario nel Ponente davvero efficiente – ha aggiunto Toti -. Poco fa, inoltre, è stata firmata la delibera che assegna i 7 milioni di euro alla diagnostica per immagini ed entro il 15 di questo mese verranno firmati i contratti delle singole aziende. Nell’area di Ponente, tra imperia e Savona, l’anno scorso il privato assorbì circa 200mila euro di prestazioni di diagnostica, quest’anno abbiamo assegnato a tutti 2,1 milioni. Aumentiamo le prestazioni del 100 per cento sulla diagnostica per immagini nell’are di Ponente e Bordighera è uno di questi presidi. Il privato convenzionato in Liguria è uno dei più bassi in assoluto in Italia, siamo sotto il 4 per cento di prestazioni erogate dal privato convenzionato sul totale delle prestazioni erogate dal sistema.Tendiamo certamente a crescere, già quest’anno con i 35 milioni di gare sulle chirurgie, la cardiologia, la cardio chirurgia o l’ortopedia protesica soltanto per portare un esempio».

Ad esprimere soddisfazione, anche il direttore generale di Asl 1, Maria Elena Galbusera: «E’ un’occasione importante per l’utenza in generale del Ponente. La gestione del privato ci consente di ridare avvio a una attività sanitaria, che era scesa di volumi e che quindi non rispondeva alle esigenze del territori. L’apertura di questo ospedale pubblico a gestione privata fin convenzione con il servizio sanitario nazionale è un’occasione grande per tutte le persone che abitano in questa zona e che hanno bisogno di un’assistenza di qualità».

«Sono nove mesi che abbiamo iniziato questa avventura – ha sottolineato il presidente di Gvm, Ettore Sansavini -. I lavori da fare non erano pochi, erano impegnativi, però ce l’abbiamo messa tutta e grazie alla collaborazione delle istituzioni pubbliche e del nostro impegno siamo arrivati ad oggi, con l’inaugurazione di questo rapporto pubblico privato. E’ un rapporto particolare, ci tengo molto a sottolinearlo, anche perché è la prima esperienza di una concessione pubblica in sanità gestita da un privato. Noi, soggetti di gestione privata in sanità, abbiamo questo ospedale in concessione, con l’impegno di svolgere non soltanto una funzione pubblica che ci sarebbe comunque con un ospedale accreditato, ma anche per la tipologia di impegno che ha a livello territoriale e sociale».

«E’ davvero una struttura importante che si inserisce nell’offerta dell’Asl1 con gli altri due ospedali: ve ne era la necessità, sia per l’attività di tipo medico, chirurgico, sia alta complessità che di medio-bassa complessità, per la parte diagnostica e interventista, come l’endoscopia digestiva – ha dichiarato l’assessore alla Sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola -. Questo serve per dare risposta alle liste d’attesa che ci sono e anche invertire la rotta della mobilità passiva che in questa Asl aveva un certo peso. E’ una struttura di grande pregio e quindi siamo lieti che questo processo si sia concluso e con la prossima trasformazione del punto di primo intervento a pronto soccorso propriamente detto, permetterà di ridurre il carico degli altri ospedali in particolare del Borea. Il passaggio potrebbe avvenire ad aprile».

Sansavini ha sottolineato che il servizio offerto resta pubblico: «E’ l’ospedale di prima però con una gestione privatistica – aggiunge -. I pazienti si dividono in quelli che usufruiscono del sistema sanitario pubblico, oppure fanno la scelta di rivolgersi ad un sistema privatistico, che possono essere assicurazioni, fondi, o paganti in prima persona. Noi faremo anche questo perché vogliamo essere attrattivi per tutti i livelli sociali».

Turismo sanitario, chirurgia plastica, riabilitazione. «E’ tutto fattibile, anche perché questo ospedale è autorizzato per queste specialità. Si tratta solo di organizzarle e di procedere. Per quello che riguarda il turismo sanitario, è un interesse di tutte le strutture sanitarie e soprattutto delle città che si occupano, in particolare, di turismo. Qui penso che ci siano le condizioni. Abbiamo anche la Francia vicino: per tantissimi anni gli italiani sono andati in Francia, vediamo se riusciamo a portare i francesi qui».

Pronto soccorso. «E’ attivo h24, il nostro impegno è quello di un pronto soccorso globale, cioè che si occupi di tutto. Abbiamo, a proposito di questo, aumentato il numero delle sale operatorie: una in più, che può servire appunto per le emergenze 24 ore su 24; una terapia intensiva di cinque posti letto che completa l’offerta dell’emergenza; una tecnologia avanzata, come una nuova risonanza magnetica ad alto campo. Questo ospedale oggi è in grado di poter offrire tutto. Si completa anche tutta la parte gastro-enterologica con una sala con un servizio di endoscopia digestiva con attrezzature di ultimo livello».

Personale. «Al momento noi abbiamo il personale medico, infermieristico e tecnico che serve per la gestione dell’ospedale. Ovviamente se vogliamo crescere anche come specialità ci vogliono nuovi specialisti. E’ un momento non facile sia per reperire personale medico che personale non medico, comunque ci stiamo dando da fare. Il gruppo Villa Maria che rappresento ha un suo circuito di medici e infermieri e quindi stiamo dando un importante aiuto a questo ospedale».

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