Il reportage

Attentato incendiario alle Gallardi, indagano i carabinieri di Ventimiglia fotogallery

Non è il primo incendio degli ultimi mesi, i residenti sono stanchi: «Ci sentiamo abbandonati»

Ventimiglia. Sono in corso indagini, da parte dei carabinieri della città di confine, sull’attentato incendiario avvenuto all’interno della palazzina al civico 89 di via Gallardi: una delle due “torri” o “case rosa”, come vengono chiamati comunemente gli edifici di edilizia popolare, di proprietà di Arte, attualmente oggetto di una riqualificazione edilizia sovvenzionata con fondi Europei tramite Regione Liguria.

I militari dell’Arma hanno sentito le vittime, due donne, madre e figlia, che vivono nell’appartamento al sesto piano dove, la scorsa notte, ignoti hanno appiccato un fuoco, bruciando la porta di ingresso dell’alloggio con uno straccio imbevuto di liquido infiammabile. A salvare le due donne è stata una guardia giurata di SecPro, che vedendo il fumo fuoriuscire da una finestra, si è accorto dell’incendio, ha raggiunto l’appartamento e sfondato la porta, per farle uscire.

E’ successo poco dopo le 23 e i vicini raccontano di essersi accorti dell’incendio chi a causa del fumo, chi per aver visto arrivare vigili del fuoco, ambulanze e carabinieri.

Al momento nessuna ipotesi è esclusa, anche se il riserbo da parte degli inquirenti è massimo. Potrebbe essersi trattato di uno “sbaglio” di persona, con gli autori del gesto che hanno appiccato le fiamme all’appartamento sbagliato, colpendo due donne sole, di cui una anziana, che alcuni vicini raccontano essere molto schive e riservate. Si scava però anche nel passato delle vittime e nelle loro attuali frequentazioni per comprendere, nel caso che l’avvertimento fosse realmente indirizzato a loro, chi e perché lo abbia compiuto. Non si tratterebbe in ogni caso di criminalità organizzata.

Nel frattempo tra i condomini si alza la protesta nei confronti del degrado con cui devono convivere. Dalle cantine fino al nono piano, nella palazzina sono numerosi i segnali di abbandono, nonostante la riqualificazione da 5milione di euro iniziata mesi fa su entrambe le torri. In particolare all’ultimo piano, il nono, sembrano vivere abusivamente persone senza fissa dimora, come dimostrano i materassi gettati alla rinfusa sul solettone e i cumuli di abiti sporchi e bottiglie di alcolici.

Negli ultimi mesi, raccontano, si sono verificati diversi atti vandalici e incendi: a bruciare è stato uno scooter all’interno della cantina comunale, poi murata in seguito all’incendio. In fiamme anche il montacarichi del palazzo, murato anch’esso successivamente. In quest’ultima occasione il fumo aveva invaso completamente il palazzo, spaventando gli inquilini presenti. E poi i danneggiamenti alle auto: vetri infranti e specchietti divelti. «Tutti segnali mai presi in considerazione», secondo alcuni condomini, che lamentano soprattutto la scarsa attenzione dell’amministrazione comunale nei confronti delle abitazioni popolari e di chi ci vive.

«Sarebbe un paradiso, questo, se ci fossero più controlli da parte del Comune», dicono, «Ma è un vero peccato dover vivere così».

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