Al via l’infioratura, i carri prendono forma. Faraldi: «Felice di aver riportato a casa l’evento»
Viaggio tra gli allestitori impegnati in piazza Colombo e a Pian di Nave. L’assessore al Turismo: «Per il futuro valutare insieme ai Comuni l’evolversi della manifestazione e puntare sulla sua internazionalizzazione»
Sanremo. «Difficoltà ce ne sono state tante ma sono felice di aver riportato a casa il Corso Fiorito. Ora le aspettative sono alte, spero in una grande partecipazione del pubblico. La nuova Amministrazione dovrà aprire un confronto con i Comuni e puntare sull’internazionalizzazione della manifestazione». A dichiararlo è l’assessore al Turismo del Comune di Sanremo Giuseppe Faraldi che ieri sera ha guidato Riviera24 in tour all’interno del magazzino di piazza Colombo, dove sono in corso gli allestimenti dei carri che sfileranno domenica per il grande ritorno di Sanremo in Fiore.
Evento più antico e storico della città, il corso fiorito non si organizzava dal 2019 per via dell’emergenza pandemica e le conseguenti restrizioni che ne sono seguite. Dopo le ultime settimane che hanno visto le compagnie concentrate nella progettazione dei carri e nella saldatura delle strutture che li sostengono, ieri sera è iniziata la parte più entusiasmante della preparazione, con l’entrata in azione delle infioratrici che si occupano di posizionare, uno a uno, decine di migliaia di fiori e petali. Tra i più entusiasti ci sono i volontari del carro di Pompeiana, alla loro prima partecipazione a Sanremo in Fiore.
«Un lavoro encomiabile» – così Faraldi ha definito l’impegno profuso da ogni Comune alle prese con una vera e propria lotta contro il tempo che vedrà le compagnie terminare la delicata fase dell’infioratura a poche ore dall’inizio della sfilata -.
«Per il futuro ci sono delle considerazioni da fare», – ha proseguito l’assessore, commentando le recenti polemiche da campagna elettorale -. «E’ una manifestazione molto impattante sul bilancio e sulla città (costa quasi mezzo milione di euro, ndr). Con tantissimi pregi e qualche criticità che ricadono soprattutto sui piccoli comuni, sempre più in crisi di manodopera e risorse».
«Già dall’anno scorso erano emersi problemi molto importanti per spazi e fondi nella disponibilità dei comuni limitrofi. Sono felice di aver riportato di nuovo a casa l’evento perché fa parte della storia di Sanremo e valorizza il secondo asset economico della città, la floricoltura. Credo nel coinvolgimento di nuove località extra provinciali. La partecipazione straordinaria di Mentone e Locarno ne è d’esempio». – ha concluso Faraldi -.