Vallecrosia, i beni confiscati al clan Pellegrino consegnati alla comunità: «La legalità vince sempre»

29 febbraio 2024 | 13:27
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Ville e terreni appartenuti alla famiglia, esponente della ‘ndrangheta calabrese

Vallecrosia. Con una cerimonia solenne, che si è svolta presso l’Istituto Don Bosco di Vallecrosia alla presenza delle massime autorità provinciali e non solo, i beni confiscati al clan Pellegrino, esponente locale della ‘Ndrangheta calabrese, sono stati consegnati alle associazioni che li riutilizzeranno per finalità sociali.

Un evento di grande importanza, come sottolineato dal prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, che dopo aver ringraziato le forze dell’ordine, la magistratura, la procura della repubblica di Imperia, si è rivolto ai ragazzi presenti. «Da giovane laureato della facoltà di Giurisprudenza, ho fatto una vita di sacrifici in varie sedi d’Italia. E l’ho fatto perché vengo da una famiglia calabrese onesta – ha detto -. Devo dire che la Calabria è una terra che è fatta da un popolo onesto, laborioso, accogliente, ma vi sono purtroppo ancora delle sacche di criminalità, e mi riferisco in modo particolare alla ‘Ndrangheta, che non solo sono inserite nel tessuto calabrese, ma che oramai sono inserite anche nelle zone del nord Italia per i loro affari criminali con prepotenza e violenza. E allora perché oggi è un giorno importante? Perché ho sempre creduto, per educazione personale, nella necessità di fare qualcosa per il nostro Stato, per fare qualcosa perché la legge vinca su queste persone, su questi criminali. Per questo ho scelto di fare la carriera prefettizia. E oggi per me è un grande traguardo, una grande soddisfazione. Ricorderò sempre quando insieme alla professoressa Maura Orengo (referente provinciale di Libera contro le Mafie, ndr), alle forze dell’ordine, preziosissime, ai sindaci, ai ragazzi di Libera e della Spes, andammo ad aprire la villa che è stata confiscata al clan Pellegrino e trovammo, all’interno di quella villa, l’espressione più palese dello stile mafioso. Trovammo che era stata distrutta, trovammo in quella villa anche dei nascondigli. Trovammo il disprezzo nei confronti della legge, prima che la forza pubblica, dei carabinieri nella fattispecie, fecero abbandonare ai criminali quello che era il frutto di attività criminali. Ma quello fu un giorno lieto perché per la prima volta eravamo tutti insieme, persone oneste, uomini dello Stato, associazioni, forze dell’ordine, a dire “ormai ci siamo noi, qui. Noi diciamo no alla mafia, no alla criminalità organizzata, questi beni ce li prendiamo perché dobbiamo riassegnarli per finalità sociali”».

Ad introdurre le celebrazioni, con un momento di riflessione e di preghiera, è stato il vescovo della diocesi di Ventimiglia e Sanremo, monsignor Antonio Suetta, che raccontando un passo del vangelo ha detto: «Gesù non condanna l’ambizione, ma ha fatto capire loro che avevano sbagliato strada. La strada non è quella della prepotenza, della prevaricazione sugli altri. La vita non si conquista con la violenza e con la prepotenza, ma attraverso il dono di sé».

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, non potendo partecipare di persona all’evento, ha inviato un messaggio rivolto al prefetto: «Esprimo profonda soddisfazione per l’importante traguardo raggiunto nella provincia di Imperia, con la riqualificazione di immobili appartenenti a esponenti di spicco della criminalità organizzata. Il riutilizzo per finalità sociali dei beni sottratti alle consorterie criminali, assume un rilevante significato, anche simbolico, perché solo con la restituzione alla comunità di ciò che ha rappresentato il frutto di profitti illeciti, può dirsi davvero compiuta l’opera di contrato alle mafie».

Anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha espresso, attraverso un messaggio, il proprio apprezzamento «per il significativo impegno profuso al fine di rafforzare e diffondere la cultura della legalità, come la lodevole iniziativa di consegna del complesso immobiliare e dei terreni agricoli siti nei comuni di Bordighera e Vallecrosia. La restituzione alla cittadinanza e al mondo dell’agricoltura di terreni confiscati alla criminalità, può contribuire a contrastare la desertificazione economica e sociale di alcune aree della nostra nazione. E’ intendimento di questo ministero, coinvolgere anche le associazioni interessate per promuovere le più ampie sinergie e rilanciare il sistema Italia. Il nostro obiettivo è quello di mettere a reddito il cospicuo patrimonio assegnato allo Stato nell’interesse della collettività».

«Oggi è un giorno importante che trova le sue radici nello sforzo che la magistratura insieme alle forze dell’ordine fanno quotidianamente per combattere in Italia la criminalità organizzata – ha sottolineato il senatore Gianni Berrino -. E’ un giorno impegnativo perché quando lo Stato restituisce alle comunità locali beni che sono stati utilizzati per altri motivi, rende e dà un impegno alla comunità affinché questi beni vengano custoditi e impiegati per il futuro dei giovani. Per arrivare ad oggi c’è stato un lavoro duro, lo stesso che viene richiesto ai nostri giovani, alle comunità, per il futuro, per dimostrare a tutti noi che il bene vince sempre e che l’impegno, unito alla fatica e alla costanza, sono l’unica via per un futuro di democrazia, di libertà, a cui quotidianamente le forze dell’ordine e la magistratura sovrintendono».