In provincia

Un nuovo modello di trasporto per la Valle Arroscia

Approvato all'unanimità dall'assemblea dei sindaci, potrà essere adottato anche in altre zone

Imperia. Sindaci riuniti questa sera al palazzo della Provincia per l’assemblea volta ad approvare il Dup (documento unico di programmazione) e il bilancio di previsione 2024-2026. I rappresentati dei comuni sono stati infatti chiamati a decidere su quanto deliberato nel consiglio provinciale del 31 gennaio scorso. Il bilancio pareggia a 102.840.509 Euro, in lieve crescita rispetto all’esercizio precedente mentre per quanto riguarda i progetti del prossimo biennio saranno conentrati su scuole, strade e patrimonio.

«Entro il mese di marzo sarà firmata la pratica del biodigestore, che dopo 21 anni vedrà iniziare i lavori. Secondo il contratto sono 2 gli anni di tempo per la realizzazione dell’opera e ci auguriamo possano essere meno. Questo vedrà una importante riduzione del costo di conferimento. Per quanto riguarda i trasporti la situazione rimane ancora indietro ma stiamo lavorando ed entro maggio presenteremo una relazione complessiva sul nuovo piano di gestione sul trasporto pubblico in provincia di Imperia» ha commentato il presidente Claudio Scajola.

Durante l’assemblea il sindaco di Rezzo, Renato Adorno, ha esposto il progetto per le aree interne della Valle Arroscia. Nello specifico si tratta di una convenzione associata del servizio di trasporto pubblico locale innovativo, su gomma, integrato con servizi flessibili nell’area interna della valle e con delega a favore della provincia di Imperia. «Il progetto è ripartito in tre anni e si intende proseguire anche per un quarto, perché siamo sicuri che diventerà uno strumento pilota e potrà essere adottato in molti altri territori della provincia di Imperia. Si prevede l’acquisto di tre mezzi: 1 bus da 20 posti e due da 16, ideali per le strade di montagna» ha commentato il sindaco. Il progetto, votato all’unanimità, nasce dalla sinergia tra Unione dei comuni, Provincia ed RT e sarà finanziato dal fondo aree interne del Governo secondo un modello elaborato dall’università di Genova.

Durante l’assemblea il professor Lorenzo Cuocolo ha esposto le novità sulle “Comunità Energetiche”, con obiettivi economici, sociali ed ambientali. «Oggi è di grande moda parlare delle comunità energetiche ma nessuno sa con precisione di cosa si parli e, soprattutto nei comuni piccoli, è importate fare informazione. Il comune può essere promotore, membro o produttore esterno della comunità energetica e chi non ha la possibilità di avvalersi di un consulente privato potrà utilizzare anche, attraverso bando, un consulente pubblico.