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Sanremo, Cna si schiera con gli agricoltori: «Politica europea sta sbagliando»

«Sentire che gli animali inquinano e che le coltivazioni debbano essere limitate o addirittura dismesse è la follia di quest'anno», dichiara il portavoce Luca Aschei

Mucca Ercolina a Sanremo

Sanremo. Nella provincia di Imperia, Cna Agricoltura si schiera apertamente a fianco dei manifestanti agricoltori, lanciando un monito contro ciò che definisce un “folle obiettivo finale”: incentivare gli agricoltori a non seminare e cedere le terre al fotovoltaico.

«Gli aumenti per questa categoria sono insostenibili e insensati. La politica europea sta sbagliando». Queste le parole del dirigente Luca Aschei, portavoce di questa associazione attiva e vicina alle imprese, fanno eco a una serie di preoccupazioni riguardo alla trasformazione delle terre agricole e alle possibili conseguenze della transizione verde.

«Sentire che gli animali inquinano e che le coltivazioni debbano essere limitate o addirittura dismesse è la follia di quest’anno», afferma Aschei, mettendo in discussione le basi delle politiche ambientali che sembrano voler sacrificare l’agricoltura tradizionale in favore di fonti energetiche più sostenibili. Secondo il dirigente, dietro l’apparente emergenza climatica si nasconde l’ombra dell’appropriazione delle terre, con esempi di magnati come il fondatore di Microsoft che acquistano migliaia di ettari
in America o aziende multinazionali che desiderano sostituire il nostro cibo naturale con cibo sintetico o nuove produzioni alquanto dubbie come la farina di grilli e la carne prodotto artificialmente.

Aschei sottolinea il rischio che le strategie dei potenti siano spesso oscure e che, dietro la transizione verde, possa celarsi l’intenzione di rendere poco produttive le aziende agricole o addirittura togliendole di mezzo con pochi spiccioli. Sostiene che quando un investitore punta a acquisire un’azienda, la prima mossa è renderla meno appetibile e abbassarne il prezzo. Questo solleva domande importanti: si sta cercando di rendere improduttive le terre degli agricoltori europei e italiani? Cosa avremo in cambio della cessazione delle coltivazioni? Avremo mancanza di cibo.  E cosa accadrà quando decideranno di non dare più sussidi?

Le preoccupazioni del dirigente della Cna non si limitano agli aspetti economici, ma si estendono alle conseguenze culturali e di identità di un paese. Aschei avverte che se le terre agricole diventeranno improduttive e le tradizioni andranno perse, si perderà un pezzo fondamentale della storia e dell’identità di queste comunità e quando si perde l’identità si perde tutto e si diventa come ciechi nel deserto, persone senza appigli, senza saper come sopravvivere.

In conclusione, il segretario di Cna Imperia, Luciano Vazzano, si schiera senza mezzi termini a difesa degli agricoltori, definendo la transizione verde come una “colossale fregatura”. La sua voce si unisce al coro di coloro che temono che dietro le buone intenzioni ambientali ci siano motivazioni economiche nascoste, gettando luce su una prospettiva critica nei confronti delle politiche ambientali attuali.

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