Quella mattina del 23 febbraio 1887 quando il terremoto cambiò la provincia di Imperia

23 febbraio 2024 | 11:01
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Quella mattina del 23 febbraio 1887 quando il terremoto cambiò la provincia di Imperia
Quella mattina del 23 febbraio 1887 quando il terremoto cambiò la provincia di Imperia
Quella mattina del 23 febbraio 1887 quando il terremoto cambiò la provincia di Imperia

A parlarne su Rai2 è lo storico locale Alessandro Giacobbe

Imperia. Era la mattina del 23 febbraio 1887 quando tre scosse di terremoto cambiarono per sempre la realtà del ponente, con danni gravissimi nei comuni situati tra Sanremo ed Alassio. Intere città vennero distrutte, crollarono case, palazzi e molte persone non riuscirono a sopravvivere, soprattutto quelli che si trovavano radunati in chiesa, per le celebrazioni delle ceneri. Con una magnitudo stimata compresa tra 6.4 e 7.0, la scossa principale fu avvertita in tutta l’Italia settentrionale, nella Francia meridionale e centrale, in Svizzera e nel Tirolo; l’ epicentro presumibilmente fu in mare al largo di Imperia. Le vittime furono  631 mentre gli sfollati oltre 20mila.

L’emblema di questa giornata è Bussana Vecchia, quasi completamente distrutta venne abbandonata per essere poi ricostruita nel 1894. A parlarne è lo storico locale Alessandro Giacobbe, oggi ai microfoni di Rai2 nel programma “Italia Europa“: «Era mattino presto, le 6, la gente si era ritrovata in chiesa perché era un mercoledì delle ceneri. In quel momento c’è stata la prima forte scossa in molte località. Fra queste anche Bussana dove è crollato il tetto della chiesa oltre che quasi tutti gli edifici e le case. Il paese fu abbandonato e a partire dal primo dopo guerra sono arrivati artisti che si sono stabiliti qui, facendo una operazione di architettura spontanea e anche di archeologia dell’architettura. Un luogo sospeso nel tempo, dove si trovano ancora il selciato originale e gli archi tra le case che servivano a sostenerle in caso di terremoto. Le pareti infatti sono rimaste, mentre i tetti sono crollati» commenta Giacobbe.