Il turismo religioso nascosto tra le vie di Imperia

24 febbraio 2024 | 07:20
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Il turismo religioso nascosto tra le vie di Imperia

Luoghi di ispirazione per i romanzi di Boine e di riparo per i Papi di passaggio

Imperia. Il turismo religioso è forse una delle tipologie più antiche fra i “tour organizzati” la cui origine si perde nei tempi. A partire dal viaggi in “Terra Santa” alle più celebri destinazioni mariane come Lourdes, Fatima e Madjougorie, anche Imperia, nel suo piccolo, vanta un percorso religioso che ha radici profonde e che non tutti conoscono. Escluse la Basilica di San Giovanni, il Duomo di Porto Maurizio e alcune perle come l’oratorio di San Pietro, esistono in città dei veri propri percorsi religiosi, che possono interessare fedeli e non, che portano alla scoperta di arte, storia e letteratura locale e internazionale.

La parrocchia di San Benedetto Revelli che si trova sulla via Aurelia a Porto Maurizio tra Borgo Cappuccini e Borgo Prino riserva ad esempio molte “sorprese”. Meglio conosciuta come Chiesa Borgo Cappuccini, ex convento monache carmelitane, la struttura dal 1977 per volere dell’allora Vescovo Monsignor Alessandro Piazza divenne parrocchia intitolata a San Benedetto da Taggia, originario del luogo. Il suo interno molto sobrio, conta quali opere degne di attenzione: tre Altari in legno intarsiato di cui il Maggiore dedicato alla Madonna del Carmelo e i due Minori nelle rispettive Cappelle a due figure dell’ordine, Santa Teresa d’Avila e Santa Teresa di Lisieux. Non solo struttura artistica ma anche storica tanto che, nel febbraio del 1814 vi sostò Papa Pio VII nel suo viaggio verso Roma, dopo l’esilio francese. Sempre lo stesso edificio fu anche di interesse letterario, tanto che lo scrittore Giovanne Boine vi ambientò il suo romanzo “Il peccato”. Non a caso l’opera è il racconto del processo di umanizzazione del protagonista, un intellettuale ventiseienne che, attraverso l’amore per una giovane novizia cambia la sia concezione per la vita.

L’area che oggi ospita invece il Polo Universitario imperiese è considerato uno dei belvedere più belli di Imperia. Incamminandosi dalla chiesa di Santa Maria Maddalena e procedendo per un percorso leggermente sinuoso che attraversa ville e giardini si arriva, come via secondaria, all’attuale sede del polo universitario imperiese. Molto prima che arrivassero, nel 1992, gli studenti di Giurisprudenza, Economia e affini, qui sorgeva un brefotrofio provinciale che accoglieva e allevava i neonati illegittimi, abbandonati e non riconosciuti alla nascita o in pericolo di abbandono. Il brefotrofio era a sua volta ospitato in una porzione di Villa Maxinetta che apparteneva alla Marchesa Guerrieri Gonzaga. L’edificio nel 1900 ospitò anche le Suore francesi e quindi negli anni ’30 venne ampliato dall’amministrazione provinciale. All’interno dei giardini dell’università è infatti ancora visibile la statua alla Madonna, che ricorda il passaggio dei religiosi che vi abitarono.