Il Ponente ligure sconvolto dal dramma di Bussana, fiori sul luogo della tragedia
Tantissimi i messaggi di cordoglio e di preghiera giunti da tutta la provincia così come da Genova
Sanremo. Un mazzo di mimosa e ginestra, i fiori più delicati, effimeri. Una piantina di primule, i fiori della primavera, dai toni delicati. Qualcuno li ha posati nel tratto della bretella di via Frantoi Canai dove stamani, poco dopo le 7, un tir ha travolto due ragazzini: fratello e sorella, che stavano andando a scuola.
Fiori bellissimi ma fragili. Come Mohtadi Doukhani, 17 anni, che abitava a Triora con la sorella e il resto della sua famiglia, in una comunità che lo aveva accolto e che lo considerava un figlio. Con il suo zaino scuro sulle spalle, insieme alla sorella Manar, di 15 anni, stava percorrendo la strada più breve per raggiungere l’istituto Ruffini Aicardi. La sua vita è stata recisa, come quella dei fiori ora tristemente adagiati sull’asfalto. Mohtadi è spirato poco dopo essere arrivato in ospedale, al Borea di Sanremo. Nella piazzola di Capo Verde, intanto, a poche decine di metri da Bussana, era atterrato l’elisoccorso Grifo. Avrebbe dovuto trasportare entrambi gli studenti all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, ma per il 17enne non c’è stato nulla da fare.
La sorella Manar lotta per la vita nell’ospedale savonese, dove i medici la stanno sottoponendo a un intervento chirurgico. Le sue condizioni sono gravissime.
L’intero Ponente ligure pensa a lei, a quella 15enne che potrebbe essere la figlia, la sorella, di tutti. E pensa al fratello Mohtadi, che non c’è più.
Tantissimi i messaggi di cordoglio e di preghiera giunti da tutta la provincia così come da Genova. Tra questi c’è anche il pensiero espresso dal vescovo diocesano Antonio Suetta che «insieme a tutta la Chiesa di Ventimiglia – San Remo, si unisce con preghiera, dolore e solidarietà alla famiglia dei giovani Mohtadi Doukhani e Manar, coinvolti nel terribile incidente di questa mattina nei pressi di Bussana in Sanremo».
La storia dei due fratelli travolti da un camionista che non si è fermato a prestare loro soccorso ha raggiunto l’Italia intera ed è destinata a far discutere, perché “no”. Non si può morire andando a scuola.
[Foto Luca Simoncelli]