Il mattino con l’oro in bocca di Sanremo, è stato un «Festival hollywoodiano e inaspettato»
La parola agli operatori: incassi +20% sul 2023. Assessore Faraldi: «Meglio di così non si poteva fare»
Sanremo. Forse è stato un bene che la pioggia sia caduta nei giorni di venerdì e sabato, dando il tempo alla Città dei fiori di tirare il fiato per la finalissima del Festival 2024. Cosa rimane di Sanremo dopo il passaggio del ciclone Amadeus? Il coro è unanime: “Tanta soddisfazione”. Soddisfazione dei commercianti e degli albergatori per le ricadute economiche generate dalla kermesse, soddisfazione dell’amministrazione comunale, del sindaco Alberto Biancheri e dell’assessore al Turismo Giuseppe Faraldi, i due “frontmen” per il Comune nella gestione dell’evento. E la soddisfazione delle persone comuni che hanno preso parte al Festival vivendolo fuori dall’Ariston, come le signore che stamattina in corso Garibaldi si sono guadagnate un vaso di fiori, invece che un autografo, durante le fasi di smontaggio del green carpet (vedi foto).
E’ stato un Festival «hollywoodiano» dice Andrea Di Baldassarre, presidente della Confcommercio di Sanremo. «Con l’unica nota negativa data dal maltempo di venerdì e del sabato. Lo annoterei come Festival dei record in tutto e per tutto. Lo certifica il fatto che quando le cose vanno bene c’è sempre qualcuno che prova a distruggere (Di Baldassarre si riferisce a un articolo del Foglio di ieri che ha stigmatizzato Sanremo e i suoi locali, ndr)». Continua l’imprenditore: «Abbiamo avuto numeri importanti, figli di un percorso partito anni fa quando la Confcommercio in primis chiedeva di sdoganare il Festival fuori dal teatro Ariston. Ora possiamo dire di esserci riusciti. Il mio complimento personale va al sindaco Biancheri e all’Amministrazione che hanno capito il valore del Festival diffuso nella città. Su questo argomento si è costruito l’evento mix di quest’anno, pieno di progetti. Un Sanremo quasi “hollywoodiano” che ci ha collocato nel contesto internazionale».
Conclude Di Baldassarre: «Un primo bilancio tra gli associati mi fa dire che la crescita percentuale nel fatturato per le imprese è stata nell’ordine del 20 percento. Spero che chiunque verrà eletto sindaco a giugno continui su questa linea. Con risultati simili si potrà trattare con la Rai o le televisioni che verranno su contratti importanti, perché il Festival oggi può essere un business non solo per le attività commerciali ma anche per il Comune stesso, grazie alle collaborazioni con i grandi marchi. E’ un nuovo capitolo che andrà approfondito».
Gli albergatori. «E’ stato un ottimo Festival in termini di pressione avvertita, maggiore all’anno precedente. Non c’era una camera libera da Ventimiglia a Diano Marina», – spiega Christian Feliciotto, direttore dell’Hotel Nazionale e presidente Federturismo (Confindustria). «Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uomo, pur mantenendo questo tipo di format bisognerebbe capire come poter migliorare la logistica per non congestionare eccessivamente il traffico. Per il resto è stato un Festival molto apprezzato dalla clientela che rispetto al passato è più trasversale per provenienza nord-sud e per età. Il periodo del Festival è per gli alberghi di Sanremo altissima stagione, ed è l’unico momento dell’anno in cui vengono applicate le tariffe massime che possono arrivare al doppio del prezzo normale». A Feliciotto fa eco Marco Sarlo, direttore del Royal, un’istituzione tra i cinque stelle di lusso di Sanremo. Sarlo è anche ex assessore al Turismo di Palazzo Bellevue: «E’ stato difficile soddisfare tutte le richieste delle persone in lista d’attesa. Un Festival più diffuso di così credo non si potesse avere. Quando 16 anni fa sono arrivato a Sanremo, ricordo che dopo le dirette la città si svuotava. Questa settimana si faceva fatica a tornare a casa da tanta gente che c’era in giro la notte. Spero che torni il nostro Amadeus con Fiorello. Qualora non fosse possibile bisognerà capire quale percentuale di miglioramento si può ancora ottenere».
L’assessore al Turismo. «La stanchezza è proporzionale alla soddisfazione. E’ stata una cavalcata di 10 giorni che tutti auspicavamo e nessuno immaginava. Il titolo della canzone di Emma, Apnea, rispecchia la mia fisicità ora», – sono le prime parole di Giuseppe Faraldi, braccio operativo del sindaco Biancheri sul fronte manifestazioni -. «In questo periodo ho ricevuto mediamente un centinaio di telefonate al giorno e i messaggi non si contano. Solo per dare un’idea dei flussi, l’unica location certificabile è il Forte di Santa Tecla che ha avuto esattamente 14 mila visite, a fronte delle 12 mila del 2023. All’interno della zona di sicurezza sono transitate circa 20 mila persone al giorno. Abbiamo già riscontri per il prossimo Festival da emittenti radiofoniche di primo piano. Al di là del bilancio, sicuramente positivo, mi domando quali possano essere le prospettive per il futuro. Sicuramente occorre rinnovare l’impegno per avere manifestazioni di questo livello, focalizzando l’attenzione su alcune criticità che la città ha vissuto, per esempio i posteggi per i motorini che sono i più utilizzati dalla gente che viene lavorare a Sanremo».
«C’è stato un lavoro simbiotico e di confronto costante tra polizia locale, Questura e Prefettura di Imperia e sicurezza Rai del quale sono grato. Complimenti a tutti gli operatori di Amaie Energia perché nonostante le decine di migliaia di persone presenti, con i getta carte eliminati dal centro per ragioni di sicurezza, hanno tenuto pulita la città seppure in condizioni veramente difficili. In ultimo, ma non per importanza, un particolare ringraziamento ai 9 dipendenti dell’ufficio Turismo del municipio».
Le parole del Foglio le hanno fatto male? «E’ un articolo che non reputo neanche degno di risposta. Un’analisi totalmente superficiale. A me e alla città bastano le parole di elogio degli altri mille giornalisti accreditati a Sanremo». Conclude l’assessore Faraldi: «Non so se ci sono gli spazi per fare più cose di così, perché la distanza dall’Ariston richiesta dalle aziende è la cosiddetta “walking distance”, a due passi dal teatro. Quando saranno realizzate la riqualificazione del Porto Vecchio e del lungomare Calvino si potrà pensare a qualcosa di nuovo. Io definirei questo Festival come inaspettato, perché non ce l’aspettavamo un ritorno del genere, nemmeno nelle più rosee previsioni».
Infine, il capitolo sicurezza, visto con gli occhi del comandante Fulvio Asconio, al suo primo Festival da capo della polizia locale di Sanremo: «Abbiamo dato il nostro contributo alle forze di polizia per quanto riguarda la gestione della “zona rossa” e per l’attività che si è dovuta svolgere in seguito all’arrivo della protesta degli agricoltori e degli allevatori. Siamo stati coinvolti come protezione civile, dando massima disponibilità, per dare accoglienza a queste persone che hanno contraccambiato ringraziando il sindaco e l’Amministrazione per l’aiuto dato».
«Mi sono impegnato per arrecare il minor disagio possibile alla popolazione, eliminando meno parcheggi di quelli necessari. Inoltre, come polizia locale ci siamo adoperati per creare nuove zone di sosta al Sud Est e in via Frantoi Canai per i trattori. C’è da considerare che quest’anno siamo partiti con largo anticipo già da sabato 3 febbraio per arrivare a domenica 11 compresa. Ieri sera avevamo ancora tantissime persone fuori dall’ingresso carraio dell’Ariston come non vedevo da anni. Mi piacerebbe cogliere l’occasione per ringraziare tutte le donne e gli uomini del comando che hanno dato qualcosa in più per raddoppiare il servizio normalmente svolto e consentirci di raggiungere l’obiettivo di far filare tutto liscio. Nonostante il nostro organico complessivo, non abbiamo fatto venir meno i controlli sugli alloggi affittati come case vacanze e negli autonoleggi».