Da Sanremo all’Onu, la cantante Big Mama parla di bullismo e body shaming

23 febbraio 2024 | 15:33
Share0
Da Sanremo all’Onu, la cantante Big Mama parla di bullismo e body shaming
Da Sanremo all’Onu, la cantante Big Mama parla di bullismo e body shaming
Da Sanremo all’Onu, la cantante Big Mama parla di bullismo e body shaming

La sua testimonianza sul bullismo sia verbale che fisico, gli anni bui della sua malattia quando le è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin guarito dopo 12 cicli di chemioterapia e l’importanza che ha avuto la musica nella sua vita

Sanremo. Da Sanremo all’Onu, la cantante Big Mama che si è esibita sul palco dell’Ariston con il brano “La rabbia non ti basta” durante l’ultima edizione del Festival della Canzone Italiana, è intervenuta ieri nell’aula dell’Assemblea Generale dell’Onu davanti più di mille studenti in arrivo da ogni parte del mondo parlando di bullismo, body shaming.

Marianna Mammone, vero nome della cantante, originaria della provincia di Avellino ha portato oltreoceano la propria esperienza di vita dal bullismo, sia verbale che fisico, subito sin dall’infanzia gli anni bui della sua malattia quando le è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin guarito dopo 12 cicli di chemioterapia e l’importanza che ha avuto la musica nella sua vita.

«Per tutta la vita- ha dichiarato la cantante all’Agenzia Ansa- mi hanno fatto credere di essere completamente sbagliata. Il mio fisico faceva in modo che la gente mi valutasse come ‘non abbastanza’ prima ancora che mi si potesse davvero conoscere. Una persona grassa nell’immaginario degli altri è una persona svogliata, pigra, non attiva, non intelligente, che non ha voglia di migliorare. Per una persona come me sognare era inutile».

«Vengo da un paese molto piccolo- prosegue la rapper- con una mentalità altrettanto piccola. Ho dovuto sopportare anni di bullismo, verbale e fisico. Ogni giorno della mia infanzia e adolescenza lo ricordo pieno di parole di odio. Ho cercato per anni di evitare la sofferenza stando in silenzio. La prima risposta è stata la rabbia. A 13 anni ho scritto il mio primo pezzo, “Charlotte”, un rap che parla di suicidio e autolesionismo e per tre anni l’ho tenuto tutto per me. BigMama e’ nata quando ho avuto la forza di metterlo su YouTube».

«È stato il periodo più buio della mia vita- racconta la cantante in riferimento alla sua malattia- La musica mi ha salvata davvero. Sono guarita, e quel periodo mi ha insegnato finalmente che io merito il primo posto. Che se non amo me stessa, nessuno lo fa al posto mio. Che se non salvo me stessa, nessuno lo farà per me. Come in La rabbia non ti basta: credere nei propri sogni salva».

(foto tratte dalle storie instagram di Big Mama)