Da Napoli class action contro la vittoria di Angelina Mango: «Truffa e danno agli utenti votanti»

Presentato un esposto alla Procura di Imperia perché «il codice 18, quello di Geolier, risultava bloccato», dichiara il portavoce l’avvocato Angelo Pisani, che si scaglia anche contro i giornalisti
Sanremo. Spunta un esposto alla Procura di Imperia contro la presunta “truffa di massa” a Sanremo. E’ così che l’avvocato Angelo Pisani, portavoce dell’azione legale e presidente dell’associazione “Noi consumatori“, definisce quanto accaduto l’ultima serata del 74° Festival della Canzone Italiana. Il 12 febbraio scorso, il legale ha presentato, appunto, un esposto in Procura chiedendo che la magistratura indaghi su quanto avvenuto, acquisendo «tutta la documentazione e i verbali relativi alle procedure e regolamenti di organizzazione del Festival».
E non è tutto: visto che a determinare la vittoria di Angelina Mango è stato il voto dei giornalisti accreditati in sala stampa (per il televoto infatti il vincitore assoluto sarebbe stato Geolier), l’avvocato chiede: «Criteri, accreditamento e curriculum dei soggetti deputati ad esprimere il voto e decidere l’esito della classifica», oltre a «modalità, costi e procedure del televoto».
Lo stesso avvocato, d’altronde, aveva annunciato l’azione legale sulla propria pagina Facebook: «Il voto della sala stampa di Sanremo è senza dubbio una pagina penosa e vergognosa del giornalismo italiano – aveva scritto all’indomani della vittoria di Angelina Mango – Presenterò un esposto anche al consiglio dell’ordine dei giornalisti per chieder accertamento violazioni del codice deontologico e relative sanzioni, con riserva di ogni diritto azione. L’associazione Noiconsumatori chiederà alla Rai, tramite accesso agli atti, la documentazione e verbali dei voti dati dalla sala stampa agli artisti nelle 5 giornate (la stampa non ha votato tutte le serate, ndr) , per valutare se sussistono ipotesi di gravi violazioni e reati di razzismo e bullismo nella votazione per la premiazione del festival di Sanremo».
E ancora: «Strano, molto strano che oltre il 60% del televoto, nonostante il blocco del sistema, è stato a favore di Geolier, poi la Rai, quale servizio pubblico, abbia proclamato la vittoria di Angelina Mango in maniera, senza comunicare, peraltro, le modalità, costi (nessun giornalista ha pagato o è stato pagato per essere accreditato in sala stampa, ndr) e le competenze, con cui sono stati selezionati i giornalisti votanti a Sanremo […] chiederemo di valutare anche alla magistratura ed altre autorità competenti come l’Agcom, oltre all’ordine dei giornalisti».
Sotto la lente sono finiti anche i problemi tecnici riscontrati durante la votazione finale: «Il codice 18, quello di Geolier, risultava bloccato», per questa ragione il legale chiede ora «il risarcimento danni e il rimborso del pagamento per il voto inutilizzato anche per mortificazione della giuria e volontà popolare» oltre al «ricalcolo dei voti e l’accertamento dei criteri e del sistema di scelta del vincitore che dimostrano l’inutilità della giuria popolare. Quel 60% in favore di Geolier sarebbe potuto arrivare al 90% se fossero riusciti a votare quelli che, pur avendo pagato, non sono stati conteggiati per l’inceppo tecnico».
Ma cosa ci sarebbe dietro a questa intricata situazione secondo l’avvocato Pisani? «Un disegno per inquinare il voto e impedire ai favoriti di vincere con l’aiuto dei fan da casa. Dopo le 21 solo per dieci minuti si è potuto votare regolarmente, poi qualche hacker avrà truccato il televoto», ha risposto il legale che chiede di indagare anche per il reato di razzismo e bullismo ai danni del rapper partenopeo.
Le problematiche segnalate dall’avvocato sono però state riscontrate anche dai sostenitori di altri artisti con i rispettivi codici di voto, tanto che era stato proprio lo stesso Amadeus sul palco dell’Ariston ad annunciare problemi tecnici per i troppi voti ricevuti. Sarà ora compito della magistratura imperiese effettuare le opportune verifiche.