In aula

Cold Case svedese, in aula un’amica: «Sargonia ha abortito il figlio di Salvatore»

Dopo aver chiuso con Aldobrandi, la giovane Sargonia conosce Nordin, suo coetaneo. Tra i due è un colpo di fulmine, insieme sono felici

Imperia. «Sargonia aveva abortito. Di chi era il figlio? Mi ha detto che era rimasta incinta di Salvatore Aldobrandi». A raccontarlo, seppur con qualche difficoltà legata ai ricordi annebbiati di una vicenda di 29 anni fa, è Andrea Bauch, amica intima di Sargonia Dankha: la 21enne scomparsa il 13 novembre del 1995, a Linköping, in Svezia, di cui non è mai stato trovato il corpo.

La testimone della pubblica accusa, rappresentata dal pm Matteo Gobbi, ha riconosciuto in aula Salvatore Aldobrandi: «Era lui il ragazzo di Sargonia», ha detto. «Non era fidanzata, nel senso che non era promessa a lui come sposa, ma era Salvatore il ragazzo con cui usciva», ha precisato Andrea, indicando Aldobrandi, seduto nel banco degli imputati con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e soppressione di cadavere.

Andrea ha riferito alla Corte d’Assise, presieduta dal giudice Carlo Indellicati, di essere diventata amica intima di Sargonia dopo la morte del fratello maggiore, avvenuta nel 1994. «Era una donna molto felice, piena di vita, generosa, era un persona con cui era facile aprirsi, aveva del carisma, era piena di vita, non avrebbe fatto del male a nessuno, era molto amichevole e molto carina», ha ricordato, parlando dell’amica scomparsa. 

Della relazione con Aldobrandi, molto più grande rispetto alla ragazza, appena 21enne, Andrea dice: «Era una relazione tossica, lei voleva lasciarlo. Un giorno lei aveva un segno sul collo e io pensavo fosse il segno di un bacio, invece era lui che aveva tentato di strangolarla». E ancora: «Mi ricordo che era incinta, che ad ottobre ha abortito. Era incinta di Salvatore».

Dopo aver chiuso con Aldobrandi, la giovane Sargonia conosce Nordin, suo coetaneo. Tra i due è un colpo di fulmine, insieme sono felici. Sono passati quasi trent’anni dai fatti, trent’anni di mistero fino all’arresto in Italia, lo scorso anno, del presunto assassino di Sargonia. Troppo difficile, per la testimone, ricordare i dettagli di quanto è successo nel novembre del 1995. Ma una cosa è certa, dice Andrea: «Ricordo che Sargonia era felice». Aveva un appartamento nuovo, cercava un lavoro nei servizi sociali.

Il 13 novembre, giorno della scomparsa, Sargonia aveva due appuntamenti: uno alle 11,30, proprio con l’amica Andrea Bauch. L’altro nel pomeriggio, per il lavoro. Difficile pensare che sia scomparsa per sua volontà, lasciando la felicità che aveva appena riconquistato.

Al termine dell’udienza, la Corte ha rinviato il processo al prossimo 11 marzo, quando verrà ascoltata un’altra amica di Sargonia. Poi le udienze proseguiranno il 20 e il 25 marzo; l’11, il 17 e il 24 aprile, sempre con i testi della pubblica accusa.

 

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