Caso John Travolta a Sanremo, Codacons: «Andremo fino in fondo sino a quando responsabili saranno puniti»

9 febbraio 2024 | 19:17
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Caso John Travolta a Sanremo, Codacons: «Andremo fino in fondo sino a quando responsabili saranno puniti»

«Non abbiamo niente contro John Travolta, ma agiamo per la correttezza», dichiarano dall’associazione

Sanremo. «Non abbiamo niente contro John Travolta, ma agiamo per la correttezza». Così è intervenuto il Codacons nel corso della conferenza stampa indetta per questo pomeriggio in merito al caso sorto intorno alla partecipazione dell’attore hollywoodiano al 74° Festival di Sanremo e alle sneakers da lui indossate del marchio U-Power del quale è testimonial.

«Il vero servizio pubblico si è rivelato in questa situazione “Striscia la notizia” che voglio ringraziare pubblicamente per la denuncia e la critica alle istituzioni. La pubblicità occulta è un fatto pericolosissimo, dannosissimo, gravissimo e chi dice che è una stronzata è un ignorante perché distrugge l’economia, la libera concorrenza e danneggia i consumatori – ha dichiarato Carlo Rienzi, presidente del Codacons – . Il Festival di Sanremo sarà ribattezzato festival della pubblicità occulta. Questo non è solo far soldi, ma oltre a fare soldi danneggiano chi vende i prodotti in altra forma e non ha la possibilità di andare al Festival di Sanremo. Ci auguriamo che questa annata sia di lezione perché noi, lo possiamo giurare qui, siamo tignosi come cani arrabbiati e quindi andremo fino in fondo sino a quando saranno puniti i responsabili».

Perché la decisione di presentare un esposto alle Procure di Imperia e di Roma?: «L’esposto all’Antitrust che forse sanzionerà la Rai li porterà a pagare la multa con i nostri soldi, ma non avrebbe nessun senso perché parliamo di un Festival che quest’anno ha fatturato 60 milioni di euro, quindi cosa sono 50 mila euro di multa per loro? Meno del pieno dell’aereo di John Travolta – prosegue l’associazione – . C’è quindi un senso di impunità per chi organizza queste cose, per questo motivo abbiamo deciso di presentare un esposto alle Procure per il reato di truffa. Non siamo contro la pubblicità, che è molto utile ai consumatori, ma noi non possiamo che condannare una grave scorrettezza e un crimine come la pubblicità occulta».