Palazzo garnier

Bordighera, il Comune al lavoro sul nuovo Puc: «Il tecnico dovrà essere locale»

Il Comune si porta avanti, in attesa che Regione Liguria approvi il Piano territoriale regionale

Bordighera. «Auspico che il tecnico incaricato per redigere il nuovo Puc (Piano urbanistico comunale, ndr) sia del posto: in primis per una conoscenza del territorio. E lo dico da tecnico, perché se dovessi recarmi fuori regione per lavorare a un Puc, dovrei impiegare sei mesi per conoscere il territorio e questo inciderebbe anche sui costi della parcella. Il tecnico deve conoscere il territorio, in modo puntuale quello di Bordighera, e poi deve avere una conoscenza di quello comprensoriale e provinciale. Bisognerà poi valutare l’esperienza professionale accumulata negli anni e, possibilmente, trovare qualcuno che abbia lavorato già con la Regione e abbia già redatto strumenti urbanistici».

A dirlo, nella commissione urbanistica incentrata sul Piano urbanistico comunale, è l’ex sindaco di Bordighera Giacomo Pallanca, intervenuto come consulente esterno del gruppo Fratelli d’Italia, rappresentato in commissione dall’assessore Martina Sferrazza.

Una linea, quella dettata da Pallanca, che al momento sembra essere condivisa da tutti i gruppi consiliari invitati al tavolo.

Ad introdurre la discussione sul nuovo Puc, è stato il presidente della commissione, il consigliere Mauro Bozzarelli: «Siamo arrivati al punto in cui abbiamo un blocco normativo dato dal Ptr (piano territoriale regionale, ndr), che è stato adottato nel 2022 da Regione Liguria ma non ancora approvato». Dalle disposizioni del Ptr dipenderanno anche gli strumenti urbanistici comunali.

Ma per non stare con le mani in mano in attesa che dalla Regione arrivino le indicazioni, l’amministrazione ha incaricato gli uffici di iniziare a lavorare sull’adeguamento degli strumenti informatici che serviranno al tecnico, o al gruppo di tecnici, per predisporre il documento.

Oltre cha a fare il punto sulla situazione, Bozzarelli ha convocato la commissione per chiedere a tutti i gruppi politici di stilare un documento che contenga le linee guida di ogni gruppo, «in modo da trovare poi una linea comune per affidare l’incarico a un professionista», ha detto. «E’ indispensabile che ogni gruppo lavori a questo documento e lo faccia pervenire all’ufficio tecnico – ha aggiungo -. Dobbiamo inquadrare la proposta in termini economici».

Indispensabile, dunque, capire quali siano i compiti da affidare al tecnico: se questi non raggiungeranno la soglia dei 140mila euro, l’incarico potrà essere affidato in modo diretto, attraverso un’indagine di mercato senza gara, sveltendo così le procedure.

Sempre che nel frattempo il Piano territoriale regionale non preveda l’obbligo del Psi (Piano dei Servizi e delle Infrastrutture, ndr). In quel caso il Comune di Bordighera dovrà mettersi al lavoro su quello prima ancora che sul Puc. «Ma il lavoro portato avanti non sarà comunque sprecato – spiega Bozzarelli – In quel caso si tratterà di fare delle integrazioni».

La necessità di sveltire i tempi è dettata dal fatto che, come ha ricordato Pallanca, «Il nostro Prg (piano regolatore generale comunale, ndr) è scaduto da molto tempo. Siamo carenti tanto rispetto alle istituzioni, rispetto a Regione Liguria». Il rischio è quello di vedere tutta l’attività edilizia, anche quella ordinaria, bloccarsi completamente se non si dovesse arrivare all’approvazione del Puc entro il 2026.

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