Serata memorabile

Basket, un Roca Team strepitoso vince contro il Fener alla presenza del Principe Alberto

John Brown III ribalta il Fener, grande vittoria di squadra e di intensità.

Monaco. Sotto gli occhi del Principe Alberto e della sua famiglia il Roca Team si prende una vittoria incredibile contro il Fener, una vittoria tutta di voglia e di determinazione di una squadra che ha capito che la via giusta passa dalla capacità di soffrire e di piegare le ginocchia in difesa, di fare uno sforzo in più per aiutare il compagno.

E tra tutte le stelle della corona, quella che brilla di più è quella del giocatore forse meno estroso, forse meno rinomato per tecnica ma che possiede intensità e capacità di lotta in dosi industriali, che si carica la squadra sulle spalle in difesa e la aiuta in attacco.

Sotto anche i nostri occhi, in una Salle Gaston Médecin ribollente di tifo e calore, John Brown III ribalta il Fener con giocate difensive intelligenti e crea le premesse per una vittoria che alla fine del terzo quarto sembrava quasi impossibile da raggiungere.

Il Fener parte col quintetto alto, le due torri Papagiannis e Sanli spadroneggiano sotto le plance e Wilbekin colpisce da tre e rintuzza ogni sforzo monegasco di stare a contatto e quando entra Motley la notte diventa davvero fonda per il Roca Team.

Il potente lungo americano fa la voce grossa sotto il canestro monegasco, spazza via tutto e tutti, aiutato anche da un arbitraggio che adotta un metro assai permissivo nei confronti del gioco fisico dei turchi, fatto di contatti sul filo della sanzione e di tanto uso dei gomiti sotto canestro.

Il primo quarto finisce 25 a 21 per il Fener, ed nel secondo la situazione non cambia, anzi peggiora perché gli sforzi monegaschi non sono efficaci, la difesa concede sempre troppo e l’attacco non riesce a trovare ritmo, mentre il divario si allarga pericolosamente ed anche il vulcanico coach dei turchi, il lituano Jasikievicius, inscena uno show che gli varrebbe la Palma d’Oro a Cannes, tra sfuriate ai giocatori, pianti e lamenti con gli arbitri ad ogni possesso, ad ogni fischio e corse folli sulla linea laterale con relative invasioni di campo : anche in questo caso la terna arbitrale chiude gli occhi, mentre il Fener chiude il primo tempo in vantaggio per 44 a 36.

Qualcosa al rientro però è cambiato, il Roca Team finalmente riesce a mettere insieme tutti i pezzi e a comporre il puzzle :John Brown III alza il volume in difesa, subisce una serie incredibile di falli dall’attacco turco, e così spezza il ritmo del Fener, e tutto il Monaco lo segue, inizia a difendere davvero su un livello enorme, inizia l’emorragia di palle perse dei turchi (alla fine saranno 20, contro le 9 monegasche) e solamente due triple a testa di Sanli e Calathes tengono il Fener con la testa avanti, 61 a 55 alla fine del terzo quarto, ed è proprio in questo momento che il Roca Team vince la partita.

Insistere, non demordere, non cercare di forzare a tutti i costi, ma aiutarsi, cercarsi e poi raccogliere i frutti: Mike James sale in cattedra, 23 punti e 6 assist di supremazia cestistica, Okobo finalmente sembra aver capito che se si gioca di squadra si è giocatori migliori, e John Brown III che fa 15 punti 4 rimbalzi e 3 assist e detta la linea per un parziale dell’ultimo quarto che recita 21 a 8 per il Monaco.

Per più di 8 minuti il Fener non segna nemmeno un punto, la squadra turca si affloscia su sé stessa e cede le armi, il suo rumoroso pubblico ammutolisce, coach Jasikievicius si spegne e si arresta sulla linea di fondo e nella Salle inizia il tripudio : finisce 76 a 69 per il Roca Team e questa è una vittoria che fa classifica, adesso è quinto posto, lancia la squadra verso la sfida di Bologna contro una Virtus che ha perso un poco della brillantezza iniziale e che deve essere vinta per continuare questa striscia vincente che ha come obiettivo qualificarsi ai playoff col vantaggio del fattore campo, ovvero nei primi quattro posti.

E vista da vicino, questa squadra sta dimostrando di aver capito che per vincere è necessario sacrificarsi, soffrire, difendere, difendere, difendere: saper fare un passo indietro a livello individuale per dare uno mano al compagno, saper fare le piccole cose che però messe insieme fanno diventano grandi e fanno la differenza, proprio come quel ragazzo che a Brindisi chiamano ancora Giovanni Marrone e che adesso è per tutto il pubblico monegasco John Brown III, the third.

Marco Ghisalberti Streambasket.com

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