Ventimiglia, nove arresti da inizio anno della Polizia di Frontiera: c’è anche una passeur russa





In alcuni casi le pattuglie italiane hanno lavorato fianco a fianco con il colleghi francesi
Ventimiglia. Nove arresti in venti giorni. E’ il risultato della complessa e articolata attività della Polizia di Frontiera a Ventimiglia, città che vive ancora una delicata situazione migratoria, nell’ambito del dispositivo di sicurezza disposto dal prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo e declinato in ordinanze di servizio emanate quotidianamente dal questore Giuseppe Felice Peritore.
Gli arresti sono frutto dei controlli effettuati anche con la Polizia francese, durante servizi di pattugliamento congiunto.
Nel dettaglio, le manette sono scattate per quattro cittadini stranieri che, dopo essere stati espulsi e rimpatriati, sono tornati in Italia senza averne diritto.
In carcere anche un uomo albanese, ricercato in Italia in quanto condannato a oltre un anno di reclusione per furti e rapine commesse in varie città.
Colta in flagranza di reato, è finita in manette anche una cittadina russa, passeur, arrestata durante un servizio di pattugliamento congiunto con la Polizia d’oltralpe, per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, poiché sorpresa mentre cercava di far attraversare la frontiera a tre cittadini egiziani, sprovvisti della documentazione necessaria.
E ancora: un cittadino marocchino, proveniente dalla Francia, trovato in possesso di una carta d’identità francese falsa, che gli avrebbe consentito di circolare indisturbato in tutta l’Europa.
Due importanti estradizioni, tra cui un cittadino rumeno ricercato in Italia dalla Corte d’Appello di Bologna per furto aggravato e ricettazione, reati per i quali sconterà una pena di sei anni di reclusione; l’altro, cittadino algerino, ricercato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Fermo per reati contro il patrimonio, quali furto aggravato, rapina e ricettazione, per i quali sconterà circa 6 anni di carcere.
L’arresto di nove persone in meno di un mese da parte della Polizia di Frontiera dimostra il mantenimento della guardia sempre ai massimi livelli e un costante e concreto svolgimento di un’attività attenta e meticolosa, volta alla prevenzione, repressione e contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina e di tutti i reati a suo corollario.