Turismo record a Dolceacqua: al Castello dei Doria incasso aumentato di dodici volte rispetto al 2000

15 gennaio 2024 | 08:26
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Turismo record a Dolceacqua: al Castello dei Doria incasso aumentato di dodici volte rispetto al 2000

I mesi preferiti dai visitatori sono aprile, mese della manifestazione “Carugi in fiore” e agosto

Dolceacqua. Si è appena concluso il 2023, anno del gemellaggio con il Comune di Monaco, e a Dolceacqua si tirano le somme delle presenze turistiche.
È un dato di fatto che negli ultimi anni il borgo dei Doria abbia avuto un vero e proprio boom di notorietà, testimoniato anche dalla crescente presenza di attività ricettive e di ristorazione.

Non essendo presenti alberghi, però, è impossibile disporre di dati oggettivi basati sull’occupazione degli stessi; tuttavia, si possono trarre alcune conclusioni interessanti e senza dubbio significative analizzando l’incasso del castello dei Doria negli ultimi 25 anni.

Nel 1999 il totale degli ingressi è stato di circa 19.000 euro, mentre nel 2000 (dato più basso se si escludono 2005 e 2006, in cui è stato chiuso per lavori) di soli 12.100 euro. Da allora le visite al castello sono cresciute più o meno in maniera costante, con risultati soddisfacenti anche durante la pandemia, fino a raggiungere i 155.098 euro del 2023, che ha moltiplicato di ben 12,8 volte l’incasso del 2000 e registrato un aumento del 21% circa rispetto al 2022.

I mesi preferiti dai visitatori sono aprile, mese della manifestazione “Carugi in fiore” e agosto.
«Sono molto orgoglioso di questo risultato – spiega Fulvio Gazzola, sindaco dal 2009 e amministratore comunale dal 2005 – Che è la testimonianza della lungimiranza e della bontà degli investimenti fatti al Castello negli ultimi due decenni, oltre che uno stimolo ad andare avanti in questa direzione, continuando a migliorare l’esperienza di visita e l’offerta di mostre ed eventi. Inoltre, l’incremento degli incassi del castello attesta più in generale la forte crescita turistica del nostro paese, che ha permesso la creazione di nuove economie e nuove attività e il rilancio su scala internazionale della produzione di vino e olio, con un conseguente incremento della popolazione residente che va decisamente controtendenza rispetto ai dati nazionali sui piccoli borghi».