La reazione

Toti tira le orecchie a Berrino: «Scelte non condivise possono portarci a perdere ancora»

Il presidente della Regione e leader di Cambiamo critico sul metodo che ha portato all'annuncio della candidatura dell'ingegner Gianni Rolando

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Sanremo. E’ una tirata d’orecchie neanche troppo velata quella fatta oggi dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti al senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, artefice dell’accordo che ha portato alla candidatura ufficiale a sindaco di Sanremo dell’ingegner Gianni Rolando. Un accordo che vede fuori dai giochi Cambiamo, il movimento regionale, con velleità nazionali mezze assopite, fondato e rappresentato al suo massimo livello dal “governatore” ligure.

Toti ha commentato questa mattina la situazione sanremese a margine del Forum internazionale del turismo in corso a Genova. «Non so cosa pensare, come metodo di condivisione è certamente innovativo», – sono le prime parole usate sul processo che ha portato Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Andiamo di Maurizio Zoccarato a compattarsi intorno al nome di Rolando -. «Nel Ponente ci sono tante realtà civiche che dovranno essere convinte. Rolando è una stimabile e legittima persona, capace e della nostra area politica. La stessa area da cui proviene anche l’altro candidato civico, l’avvocato Alessandro Mager, che non è certo di sinistra. Mi auguro che le forze civiche vengano coinvolte in tutti i loro aspetti. Visto che abbiamo perso per 10 anni a Sanremo, spero che il metodo e merito utilizzati siano giusti, non vorrei che le scelte di questa volta ci portassero a un risultato analogo».

Ascoltate le parole di Toti, la sensazione è che la campagna elettorale a Sanremo sia partita sull’onda di un déjà vu. Tanto per incominciare è la seconda volta che Rolando e Mager sono in ballo per candidarsi a sindaco. Era già accaduto nel 2004, quando Rolando fu preferito a Mager in allora iscritto a Forza Italia. L’esito fu clamoroso, con l’ingegnere, favorito, perdente al secondo turno contro il candidato del centrosinistra Claudio Borea. Ed è a quella sconfitta, oltre alle altre collezionate contro la coalizione mista del sindaco Alberto Biancheri, che Giovanni Toti si rifà per spiegare tra le righe che lui l’operazione Rolando non se la sente di benedirla oggi. Intanto, perché nessuno pare averlo coinvolto. Poi, perché a Sanremo il centrodestra ha perso «per dieci anni di fila» quando si è presentato unito, potrà andare meglio ora che è diviso?.

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