Stop al restyling del mercato e di palazzo Aprosio. Il commento dell’ex sindaco Scullino
Il rifacimento era stato approvato dalla scorsa amministrazione e poi revocato da quella attuale
Ventimiglia. Scrive l’ex sindaco ed attuale consigliere d’opposizione Gaetano Scullino «A Ventimiglia la notizia del giorno di oggi, giovedì 25 gennaio 2024, è la revoca di una delibera con la quale il 1° giugno 2021 la mia Amministrazione aveva approvato “in linea tecnica” lo studio di fattibilità della ristrutturazione del Mercato comunale e dell’edificio adiacente e la realizzazione di un parcheggio sotterraneo».
Prosegue la nota stampa «In realtà il provvedimento non è stato preso oggi, in un clima di forte tensione tra i Partiti della coalizione sulla pratica “Borgo del Forte” a Nervia, ma risale a 26 giorni prima quando le acque erano calme e tutti erano d’accordo nel nascondere la perdita di 5 milioni di contributo statale per scadenza dei termini stabiliti dal Decreto Ministeriale di finanziamento. La delibera di revoca, infatti, è la numero 217 del 29 dicembre 2023 e la sua efficacia decorre da ieri, data di pubblicazione all’Albo perché dichiarata immediatamente eseguibile “stante l’urgenza di provvedere in quanto necessario avviare l’iter susseguente per la richiesta di finanziamento”, cioè “stante l’urgenza” di ripartire da zero col progetto e poi di andare a cercare i soldi. Se la proposta di revoca, anziché 26 giorni fa, fosse stata oggi all’esame della Giunta Di Muro qualcuno avrebbe dovuto spiegare la flessibilità del metro col quale di volta in volta veniva misurato l’interesse pubblico. Metro lunghissimo quando si tratta di mettere in sicurezza il Centro cittadino e la Marina San Giuseppe in zona “A” rossa e di intervenire col sottovia in via Freccero e su Peglia in zona “BB” gialla e invece metro cortissimo quando misura un intervento privato da 200 milioni che interviene su una landa post-industriale deserta di 42 ettari in condizioni di forte degrado per trasformarla in un “Polo servizi” scolastico-sportivo-ricreativo di buon livello. È questo il mio unico commento alla notizia odierna della revoca, perché uno “Studio di fattibilità” che è servito a portare a casa 5 milioni di contributo meritava di essere “rimodulato” prima e non dopo averli perduti, è ancora una semplice ipotesi e non un progetto definitivo/esecutivo e Di Muro al Ministero dell’Interno a suo dire aveva la possibilità di intervenire. Concludo sottolineando l’assurdità logica della motivazione della revoca (testualmente): “RITENUTO di dover rinunciare a tale percorso amministrativo alla luce di quanto evidenziato nel Parere [della Regione, n.d.r.] espresso ex art. 89 D.P.R. n° 380/2001 pervenuto con Prot-2022-0311730 circa l’attuabilità degli interventi”. Infatti prosegue il Parere: “La piena fattibilità delle succitate previsioni edificatorie risulta quindi strettamente condizionata alla futura messa in sicurezza idraulica degli areali su ricadono”».
Conclude Scullino «L’assurdità logica è che la messa in sicurezza idraulica degli areali in questione era prevista, finanziata e progettata in maniera definitiva dal secondo e terzo lotto del rialzo degli argini della “Passerella” e in maniera esecutiva dal progetto del sotto cavalcavia di Peglia, il primo dei quali revocato e il secondo abbandonato dalla Giunta Di Muro che ha fatto scadere i termini di legge».