Sanremo

Si sblocca la riqualificazione del Porto Vecchio, Tommasini: «La Canottieri darà proprio contributo»

«Con spirito costruttivo abbiamo ribadito con fermezza le nostre peculiarità e richieste finalizzate a preservare la nostra realtà sportiva»

Sanremo. Si sblocca l’operazione Porto Vecchio grazie alla firma, sottoscritta tra ieri e oggi, dell’accordo tra i due contenenti Porto di Sanremo (Reuben Brothers) e Porto di San Francesco, cantieri Piras. Un progetto ambizioso che coinvolge tante realtà locali come la Canottieri Sanremo. A proposito della svolta di oggi, abbiamo intervistato il presidente del sodalizio sportivo Sergio Tommasini.

In qualità di presidente della Canottieri ha recentemente impugnato al Tar Liguria alcuni atti del Comune di Sanremo per la scadenza della concessione e l’applicazione della Bolkestein?

«Confermo che La Canottieri Sanremo, insieme allo Yacht Club e altre Associazioni Sportive, ha impugnato alcuni atti comunali. Nel caso di specie, in virtù dell’applicazione diretta dell’articolo 35 della nota direttiva Bolkestein, ritengo importante sottolineare l’importanza della tutela delle Associazioni Sportive senza scopo di lucro titolari di concessioni demaniali e del dato di diritto che “non possono costituire un’attività economica ai sensi del diritto comunitario”. La nostra non è una concessione per finalità turistico/ricreative. Di conseguenza, dovremmo avere una considerazione diversa sul piano concessorio per la tutela del nostro patrimonio storico, culturale e sportivo».

Veniamo al nuovo progetto di restyling del Porto Vecchio, siamo ai nastri di partenza?

«Ho letto la notizia del Consiglio di Stato e dell’accordo che favorisce la ripresa del progetto per la futura e spero immediata aggiudicazione della gara. La nostra associazione ha sempre dato il proprio contributo positivo al progetto di rilancio del Porto Vecchio. Ricordo le prime lettere al Comune datate 7 Dicembre 2017. Sempre con spirito costruttivo abbiamo ribadito con fermezza le nostre peculiarità e richieste finalizzate a preservare la nostra realtà sportiva che ha appena compiuto 90 anni».

La vostra associazione è inclusa nel progetto nel c.d. Porto Sportivo?

«Esatto. Il project financing è sempre bilanciato tra opere fredde (di interesse pubblico che normalmente non producono reddito) e opere calde (che producono reddito per il promotore e favoriscono il beneficio necessario per finanziare tutte le opere). La nostra associazione non è inclusa nel perimetro dell’intervento nel senso che la Concessione Demaniale rimarrà in capo al Comune di Sanremo. Il porto sportivo, opera di pubblica utilità, è stato concepito per ospitare in primis Canottieri Sanremo e Yacht Club con lo scopo di favorirne lo sviluppo nel tempo. L’orientamento è di proteggere le realtà sportive storiche del territorio».

Quale è il vostro rapporto attuale con la compagine che presumibilmente realizzerà il nuovo Porto vecchio?

«Abbiamo un rapporto professionale e di reciproco rispetto. In particolare Porto Sole ha sempre favorito le nostre discipline sportive permettendo gli allenamenti dei nostri ragazzi che anche nel 2023 si sono contraddistinti nella canoa e nel canottaggio con medaglie nazionali e risultati di pregio per Sanremo».

Quali sono i prossimi passi?

«Post aggiudicazione della gara ed in sede di Conferenza dei Servizi Referente avremo la possibilità di analizzare il progetto finale e condividere le nostre osservazioni. Sarà un momento di confronto per dare il nostro contributo ad un intervento che cambierà il volto di Sanremo».

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