Rolando per il governo d’unità: «Sogno un nuovo Piano Marshall che unisca tutta Sanremo»

23 gennaio 2024 | 11:48
Share0

«Toti si è allineato ai partiti della coalizione. Il 18 febbraio mi presenterò in un grande evento al Victory»

Sanremo. «Per Sanremo sogno un Piano Marshall di ricostruzione della città, portato avanti da un consiglio comunale unito e da un’Amministrazione aperta alle opposizioni. Abbiamo un’occasione unica di diventare come Cannes e Saint-Tropez, meta privilegiata per il turismo d’élite». E’ questa la visione del candidato del centrodestra dei partiti e liste civiche Gianni Rolando, oggi ospite nel nostro studio a conclusione del primo ciclo di interviste dedicato ai candidati sindaco di Sanremo ufficialmente in corsa alle amministrative di giugno.

Una candidatura a ostacoli la sua… «Ritengo che questo sia un momento unico di rilancio della città, paragonabile soltanto al periodo fra le due guerre mondiali», – ha proseguito l’esponente appoggiato da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, e dalle liste Sanremo Domani e Andiamo di Maurizio Zoccarato -. «Ho dato la mia disponibilità a candidarmi prima all’attuale sindaco Biancheri. Una disponibilità vincolata alla riunificazione del centrodestra, civico e partitico. Non ci si è riusciti, ma sono andato avanti lo stesso, trovando nel senatore Gianni Berrino il sostegno necessario per dare vita a una coalizione che è compatta sul mio nome».

Ieri il primo incontro visu a visu tra Toti e Berrino dopo il qui pro quo dei giorni scorsi. «Il presidente Toti si è allineato sul mio nome. Ieri si è ragionato per capire se altre forze di centrodestra possono convergere sul mio progetto (vedi Forum dell’ex assessore Pino Di Meco, ndr). I partiti ci sono tutti e sono molto motivati come non li vedevo da tanto tempo. E’ importante il contributo delle liste civiche che non sono di mero supporto ma affiancheranno i partiti».

A quando l’annuncio ufficiale con la presentazione alla città? «L’apertura della mia campagna elettorale avverrà il 18 febbraio al Victory. Non escludo comunicazioni formali nei prossimi giorni».

Le prime tre cose da sindaco? «Parlare con i dipendenti e i dirigenti, cioè la squadra che lavorerà per il sindaco. Secondo me ci sono delle professionalità enormi nel Comune di Sanremo che hanno subito difficoltà legate anche alle ripercussioni dell’inchiesta sui furbetti del cartellino. Credo che la macchina comunale debba avere qualche aggiustamento, ottimizzando la capacità dei funzionari e promuovendo la meritocrazia e la semplificazione. Secondo, stilare un quadro generale delle opere pubbliche in itinere. Terzo, un riassetto generale della macchina turistica, manca una visione globale che mette intorno a uno stesso tavolo tutti i soggetti pubblici e privati del Comune, compreso il Casinò. Va fatto in sinergia con tutta la Provincia».

Grandi opere, lei ha avuto una parte sia nel progettare il palazzetto dello Sport che il parcheggio di piazza Eroi. In ballo c’è la grande riqualificazione del fronte mare. Aggiungerebbe altro al calderone? «Nel palazzetto ho avuto un ruolo marginale, mentre su piazza Eroi ci tengo moltissimo perché è nata da me e l’ingegner Russo. Sanremo è carente di grandi infrastrutture, soprattutto sul water front. Non so se esiste un’immagine generale della città del futuro. Le grandi opere sono importanti ma vanno inserite in un grosso progetto su cui stiamo lavorando, e che terrà conto del potenziamento della viabilità cittadina».

La sua visione? «Sanremo ha la possibilità di riallinearsi con le città di lusso della Costa Azzurra, Saint Tropez e Cannes, perché non è una città da turismo di massa, non ha le spiagge di Rimini per capirci. Quindi dovrebbe rivolgersi a un turismo più d’élite, che non vuol dire trasformarla in una città snob. Per riuscirci è fondamentale il restyling del Porto Vecchio e le decine di yacht di lusso che attraccheranno nell’approdo cittadino. Facendo così la città si evolverà. Però parallelamente abbiamo da portare avanti una grande viabilità. Ecco perché credo molto nei partiti, ci vuole l’aiuto di tutto il parlamento italiano – nomino Berrino e il viceministro Rixi -, per concretizzare le infrastrutture nel Ponente ligure».

Ipotesi ballottaggio. «Spero di vincere al primo turno. Bisognerà combattere fino all’ultimo come in una gara. Se arrivassi al ballottaggio mi rivolgerei al mondo del centrodestra che si è spaccato. Ma oltre a questo, guarderei al futuro. Ho un sogno. Vorrei un’Amministrazione di governo con la partecipazione di tutti, anche delle opposizioni, quasi ci fosse un nuovo Piano Marshall di ricostruzione della città. Sono un ingegnere abituato a progettare grandi opere. Per farle occorre la collaborazione di tutti. Se la maggioranza fosse unita, con 24 consiglieri a sostenerla invece che 16, avrei una collaborazione totale e tutti sarebbero contenti, in primis i cittadini».