Primo: il rispetto della dignità dell’essere umano

26 gennaio 2024 | 11:17
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Il Prefetto Romeo ai ragazzi: «Leggete la Costituzione italiana»

Imperia. «Chiunque viva la democrazia deve ricordare ai ragazzi che tutto quello che è successo può ancora accadere. Quando crescerete dovrete dire no a chiunque dica che l’ideologia nazifascista sia buona. Dovete dire no, opporvi per costruire un futuro improntato sulla nostra Costituzione. Riconoscete sempre che ogni essere umano ha una dignità e questa è inviolabile. Quando questa non si riconosce più, la società da umana diventa una società di bestie. Ai ragazzi dico: leggete la Costituzione italiana, l’articolo 1 dice: “L’Italia è una Repubblica democratica”, la democrazia è libertà e uguaglianza» ha commentato il Prefetto Valerio Massimo Romeo in apertura del 79° anniversario del “Giorno della Memoria”, in ricordo delle migliaia di vittime innocenti dello sterminio nazista.

Centinaia questa mattina gli studenti presenti nell’aula magna del polo universitario imperiese, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose, volta soprattutto ai giovani e organizzata con il contributo del Comune di Imperia, della Provincia, dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dell’Associazione Nazionale Ex Deportati di Savona e Imperia e dell’ISRECIM.

«Quando ci riuniamo per il giorno della Memoria evidenziamo ancora adesso l’orrore ma dobbiamo pensare anche alle responsabilità che ognuno ha. Perché è successo? Perché gli uomini, i governanti e non solo, hanno lasciato fare, hanno chiuso gli occhi?! Le grandi democrazie hanno permesso e tollerato che ciò succedesse. Tutto ciò che ci insegna il giorno della memoria sono le peggiori inclinazioni dell’uomo, che si sono rivelate in maniera talmente tragica, ma non possiamo non ricordare che ancora ai giorni nostri ci siano delle guerre fratricide, vicino a noi. Il senso della vita deve essere quello del rispetto verso gli altri» ha commentato il sindaco Claudio Scajola.

Durante la cerimonia il Prefetto e il Sindaco di Imperia hanno consegnato ai familiari di Angelo Tirone la Medaglia d’Onore concessa dal Presidente della Repubblica. L’uomo venne deportato in Germania nel Campo di concentramento nazista di Dortmund.