Pieve di Teco, affaire il mercatino, il sindaco Pira: «Aumento per migliorare gli spazi espositivi»

21 gennaio 2024 | 17:24
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«In questi mesi fino a quando le edizioni non saranno governate con il nuovo sistema siamo disposti ad applicare una scontistica che riporti ai 20 euro la tariffa che sarà dovuta per l’occupazione già a partire dal mercatino di domenica prossima»

Pieve di Teco.   Se l’aumento di 10 euro (da 20 diventa 30) per l’occupazione del suolo pubblico per il mercatino dell’antiquariato ha destato preoccupazioni sia degli espositori che minacciano di disertare la prossima edizione prevista per il 28 gennaio prossimo che dei commercianti di Pieve che temono così l’emigrazione della manifestazione in altri comuni, il sindaco Enrico Pira getta acqua sul fuoco spiegando che l’incremento del prezzo è dovuto ad «un progetto che prevede una definizione molto precisa di quelli che saranno gli spazi espositivi sia sotto i portici sia nelle piazzette che nelle vie laterali che potranno essere utilizzate nei momenti di maggiore afflusso».

«Per il momento- prosegue il primo cittadino- siamo alla fase identificativa delle planimetrie che verranno meglio definite ma  l’aspetto che vogliamo realizzare, comporterà inizialmente dei costi ma prevediamo nel futuro notevoli risparmi, è quello di rendere le prenotazioni automatiche. Stiamo preparando un programma che sarà accessibile sul sito del Comune in cui ogni espositore potrà scegliere lo spazio che se libero potrà con un semplice click aggiudicarselo, pagare la tassa corrispondente online e poi limitarsi a vidimare la presenza sul posto nel giorno del mercatino. Questa sarà la condizione per realizzare al meglio la proposta di abbonamento che è contenuta nelle nuove tariffe che prevede la possibilità di abbonarsi al mercatino con lo sconto del circa 20% sulla tariffa progressiva dei mercatini che verranno condotti».

«Non siamo insensibili alle richieste degli espositori- spiega il sindaco- riteniamo che la loro presenza sia da stimolare perché il mercatino fa parte ormai da decenni della tradizione di Pieve di Teco dove si realizza il massimo del bilancio positivo della presenza di espositori qualificati. Nell’attesa e questo è un impegno che prendo formalmente della nuova organizzazione del mercatino, il Comune è disposto ad applicare una scontistica fino a quando il nostro progetto non sarà realizzato , riteniamo che possa essere pronto ed efficace con l’avvento della primavera. In questi mesi- conclude Pira- fino a quando le edizioni non saranno governate con il nuovo sistema siamo disposti ad applicare una scontistica che riporti ai 20 euro la tariffa che sarà dovuta per l’occupazione già a partire dal mercatino di domenica prossima».

La notizia dell’aumento del pagamento del suolo pubblico durante il mercatino aveva allertato gli espositori che avevano deciso di disertare la prossima edizione in segno di protesta.

«Aumento ingiustificato- spiega Claudio Vivaldi, portavoce degli espositori del mercatino- io personalmente partecipo da ventiquattro anni ed è sempre stato ben organizzato. Ora il sindaco con la Giunta hanno deciso di aumentare da 20 a 30 euro il pagamento del suolo pubblico e per noi rappresenta un problema perché ci sono espositori che arrivano anche da Ventimiglia. Ad oggi sono almeno una quarantina degli espositori che hanno deciso di non partecipare al mercatino in programma a fine gennaio. Ci sono Comuni come Sanremo dove si pagano 25 euro o Loano 23 euro. Oltre alla benzina che ci mettiamo per venire a Pieve molti di noi poi consumano nei vari bar, si comprano da mangiare o fanno la spesa».

Oltre agli espositori anche i commercianti di Pieve di Teco sono preoccupati che la storica manifestazione, la cui prima edizione si era svolta nel 1994 grazie all’allora presidente della Pro Loco Renzo Brunengo, possa così trasferirsi in altri comuni del ponente ligure . «È l’unico evento che porta gente e traina il commercio del paese- hanno spiegato- se davvero rischia di saltare rischiamo di chiudere anche noi. Ci saremmo aspettati un incontro anche con il sindaco e l’amministrazione per informarci della decisione e discuterne assieme, non è stato così».