La comunità islamica scende in piazza a Sanremo, manifestazione pro Palestina

17 gennaio 2024 | 12:43
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La comunità islamica scende in piazza a Sanremo, manifestazione pro Palestina

L’appello per questo sabato a Pian di Nave

Sanremo. “Testimonieremo la nostra solidarietà al popolo palestinese con la speranza che possa finalmente tornare libero”. E’ questo l’appello diffuso oggi dal Comitato Palestina Sanremo che si è formato intorno al Centro Culturale Islamico di Al-Hidayah che ha organizzato per questo sabato, 20 gennaio, alle ore 15, a Pian di Nave, una manifestazione per la pace pro Gaza, per gridare a gran voce stop alla guerra con Israele.

L’appello. “Per la prima volta, dopo 75 anni di violenze e oppressione, lo Stato sionista d’Israele si trova davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aja nei Paesi Bassi. L’accusa, presentata dallo Stato del Sudafrica, cita gravissimi crimini che configurano una volontà genocidaria contro il popolo di Gaza e in generale tutto il popolo palestinese. Le speranze dei giusti del mondo si focalizzano su quell’aula e sul fatto che possa uscirne una sentenza che imponga a Israele la cessazione immediata dell’aggressione e lo costringa ad una trattativa che parta dal riconoscimento dei diritti palestinesi ad una vera indipendenza, cioè la fine dell’assedio di Gaza e dell’apartheid in tutta la Palestina storica.

La stragrande maggioranza dei popoli del mondo e dei governi dell’Asia, dell’Africa, del Centro e Sud America e anche di alcuni Paesi europei (Spagna, Belgio, Irlanda, Russia) hanno condannato, a diversa intensità, l’azione dello Stato sionista che si fa forte dell’appoggio USA e di gran parte della UE.

Si immagini cosa significhi l’uccisione o il grave ferimento del 5% della popolazione di Gaza; in Italia corrisponderebbe a 3 milioni di vittime (un milione di morti e due milioni di feriti gravi). Si immagini cosa significhi la distruzione o il serio danneggiamento di un terzo degli edifici abitativi, di tutti quelli istituzionali, della maggior parte degli ospedali, delle scuole, dei luoghi di culto: sarebbe come aver distrutto, nel nostro Paese, il Piemonte, la Val d’Aosta, la Lombardia, il Veneto, il Friuli, il Trentino e la Liguria.

Si immagini cosa significhi aver costretto all’esodo oltre la metà della popolazione, come se 30 milioni degli abitanti dell’Italia avessero dovuto lasciare le loro case e concentrarsi in altra parte del Paese, la stragrande maggioranza di loro in tende e rifugi di fortuna. Tutto questo sta subendo la gente di Gaza e ciononostante resiste e lotta per il suo diritto ad essere e rimanere sulla loro terra.”

Generico gennaio 2024