“Infrastrutture del Ponente a che punto NON siamo” al centro di un incontro del PD: «La provincia di Imperia merita di più»
Autostrade, treni tallone d’Achille della provincia ma anche l’Aurelia bis che da almeno vent’anni anima il panorama politico imperiese
Imperia. Infrastrutture del Ponente a che punto NON siamo. Questo il tema dell’incontro organizzato dal Partito Democratico oggi pomeriggio in una Camera di Commercio gremita di pubblico per affrontare le tematiche legate allo sviluppo infrastrutturale non solo a livello regionale ma anche con un’interesse particolare in provincia di Imperia. Intervenuti all’incontro, Davide Natale, segretario regionale, Enrico Ioculano, consigliere regionale PD Liguria, Gianbattista Poggi, ex direttore del settore infrastrutture per la Regione Liguria e il Comune di Genova, Manuela Giraudo, membro della direzione nazionale e Pietro Mannoni, membro della Segreteria Regionale con delega alle infrastrutture.
Autostrade e ferrovie tallone d’Achille della provincia ma anche l’Aurelia bis che da almeno vent’anni anima il panorama politico imperiese. «Quanti anni che si parla di Aurelia bis? Tantissimi. Quanti metri di Aurelia bis sono stati fatti negli ultimi anni? Zero. In questi anni – specifica il segretario provinciale Cristian Quesada- c’è stata una politica di slogan e noi che proponiamo di essere l’alternativa, dobbiamo cominciare a parlare di temi e dobbiamo davvero convincere le persone che possiamo essere un’alternativa credibile».
«Le infrastrutture sono il vero tallone d’Achille assieme alla Sanità di questa Giunta regionale soprattutto nelle ali della nostra regione dimenticate. Per preparare l’iniziativa di oggi- spiega –Davide Natale, segretario regionale PD- abbiamo guardato i comunicati che ha fatto Toti con la sua Giunta e parlano esclusivamente delle iniziative e delle infrastrutture che riguardano principalmente Genova e il comune della città capoluogo di regione che ovviamente sono molto importanti ma la cosa che mi ha colpito è quando il dicembre scorso ha fatto un incontro con l’ambasciatore francese gli ha detto che bisogna intervenire sulle infrastrutture del ponente per collegare meglio Genova con il porto di Marsiglia e questa è l’idea che questa Giunta regionale ha del proprio territorio regionale e credo che questa sia l’idea su cui noi dobbiamo combattere. Serve infrastrutturale meglio il ponente non per collegare meglio Genova e Marsiglia ma per dare risposte ai cittadini e imprese del ponente ligure. Ormai il nodo autostradale , il nodo infrastrutturale e anche quelle delle ferrovie è una nuova tassa per le imprese del ponente ligure ed è un vero tallone d’Achille per moltissimi automobilisti e cittadini».
Autostrada ma anche treni con il raddoppio ferroviario fino ad Andora che darebbe respiro alla mobilità nel ponente ligure. «Noi chiediamo espressamente che si riesca ad accelerare finalmente sul raddoppio ferroviario fino ad Andora perché questo vorrebbe dire accorciare i tempi di percorrenza da Ventimiglia a Genova e aumentare il numero dei treni-ha sottolineato Enrico Ioculano consigliere regionale-insistiamo sulla questione autostradale, le tempistiche dei cantieri, c’è la questione dei pedaggi perché da quest’anno ci saranno nuovamente degli aumenti ed è impensabile per una popolazione come quella vivere in un contesto da ostaggi per infrastrutture che riguardano autostrade e ferrovie. Inoltre abbiamo anche un contesto di sfortuna perché se penso ai collegamenti con il Piemonte, con la chiusura del Tenda, sono aumentati i carichi di trasporti sulla Statale 28 piuttosto che con Savona. Non si parla mai, salvo che in qualche convegno in maniera utopistica, di collegamenti via mare quindi una vera idea di logistica e trasporti in questa regione è totalmente assente. Noi continuiamo a sentire delle grandi promesse per esempio la messa a regime della stazione di Ventimiglia per consentire tutti i voltaggi dei treni sappiamo che i nuovi regionali, i nuovi vagoni, non possono arrivare a Ventimiglia ma si fermano a Savona e continuiamo a viaggiare sui treni vecchi e spesso anche sporchi. Non ci meritiamo questo e penso che la provincia di Imperia meriti molto di più ed è ora di iniziare a rivendicarlo con forza».
«Siamo in un momento in cui questa parte di territorio- afferma Cristian Quesada, segretario provinciale del PD- in particolare l’estremo ponente e la provincia di Imperia, vive una situazione di forte disagio per quelle che è la situazione delle nostre infrastrutture. Arrivare sostanzialmente nell’estremo ponente è diventato sempre più complicato per colpa di cantieri che da molti anni sono presenti e su cui non si riesce ad accelerare questi lavori. Questa cosa crea molte problematiche soprattutto anche per le presenze turistiche che devono venire su questo territorio, dal punto di vista dell’immagine per alcuni periodi dell’anno appaiono lunghe code e quant’altro».
«È arrivato il momento sicuramente di fare degli investimenti- prosegue- è da oltre vent’anni che parliamo di raddoppio ferroviario che diventa determinante. Ora io chiedo alle persone che ascoltano se è normale che, per fare una tratta da Genova e per arrivare Ventimiglia, ci vanno in alcuni circa tre ore. È arrivato il momento di di connettere questo territorio col resto e si potrebbe parlare di tutta una serie di infrastrutture che qui mancano. Non soltanto infrastrutture per poter far arrivare qui le persone, mancano anche tutta quella parte di infrastrutture che, per alcuni periodi dell’anno, qui non ci consentono realmente di essere un territorio all’avanguardia coi tempi. Noi sappiamo che un pezzo di questo territorio, durante l’estate, rimane sostanzialmente senza acqua e diventa anche questo motivo una questione per continuare ad andare avanti su questa battaglia. Facciamo questo convegno per provare a mettere l’accento su alcuni temi e per cercare di continuare a incalzare sia Toti che Scajola, perché bisogna procedere. Quanti anni che si parla di Aurelia bis? Tantissimi. Quanti metri di Aurelia bis sono stati fatti negli ultimi anni? Zero. In questi anni – conclude- c’è stata una politica di slogan e noi che proponiamo di essere l’alternativa, dobbiamo cominciare a parlare di temi e dobbiamo davvero convincere le persone che possiamo essere un’alternativa credibile».
«La Regione nel 2012- spiega uno dei portavoce del Comitato Aurelia Bis Antonio Seschleifer presente all’incontro- aveva recepito le richieste dei dirigenti, adattare il progetto definitivo alle necessità del territorio, delle persone, degli abitanti.
Effettivamente per chi conosce la zona, l’Aurelia Bis ha un impatto enorme, devastante. Sotto l’aspetto turistico, non esisterebbe più. Un ponte di 330 metri, cinque rampe per salire a diciotto metri di altezza senza contare quelle che saranno le problematiche sotto l’aspetto idrologico. Questa superficie enorme di asfalto, non potrà essere assorbita dall’unico ruscello che c’è nella vallata che è il Rio Oliveto. Non è solo iil rumore ma anche l’impatto sull’ambiente ma noi vogliamo contare sulla buona volontà dell’amministrazione e sulle capacità del nostro sindaco di capire che ci sono queste problematiche che sono importanti da tenere in considerazione».