Imperia, lettera-denuncia dell’archivista Stefano Pirero durante il convegno sulla città

13 gennaio 2024 | 11:15
Share0

«Inauguro un convegno che ho curato per conto dell’Archivio di Stato e che oggi mi tocca, mio malgrado abbandonare»

Imperia. Ha preso il via questa mattina il primo di quattro incontri sulla città di Imperia e il suo centenario, organizzate dall’Archivio di Stato in collaborazione con il comune di Imperia. Un evento che rimarrà “orfano” del suo principale organizzatore, l’archivista e primo relatore della giornata di oggi, Stefano Pirero.

Prima di aprire i lavori è stato proprio il dottor Pirero a dare lettura di una “denuncia” a nome degli Esperti Archivisti e i Collaboratori della Direzione Generale Archivi, che vedrà lui e molti suoi colleghi, perdere il lavoro, su livello nazionale: «Nell’aprile 2021 furono assunti, con la formazione di una graduatoria nazionale pubblica, i vincitori idonei che reclutavano all’epoca 58 archivisti, a titolo di liberO professionista, possessori di partita iva, in tutto in territorio nazionale a decorrere dall’agosto 2021. Nell’ottobre 2021 un secondo avviso pubblico ha portato a individuare 139 esperti archivisti con una scadenza contrattuale al 31 dicembre scorso, data da cui noi siamo ufficialmente disoccupati».

«Una giornata dal sapore dolce amaro quella di oggi – continua Pirero – in cui inauguro un convegno su cui ho puntato tanto lavoro, che ho curato per conto dell’Archivio di Stato e che mi tocca, mio malgrado abbandonare. Insieme ad altre 100 persone, professionisti del settore archivistico, dopo due anni e mezzo di servizio consecutivi siamo stati lasciati a casa dal Mistero, che ha preferito puntare sui vincitori di un concorso romano che si è appena concluso. Nelle more di questi nuovi funzionari, gli istituti di periferia andranno in grande sofferenza».

Anche il sindaco Claudio Scajola, nei suoi saluti iniziali, ha voluto congratularsi con il dottor Pirero per l’ottimo lavoro svolto: «Si è dedicato tantissimo e ha lavorato l’archivio di Stato in questi ultimi due anni, poi per pasticci che non si capiscono è rimasto a piedi. Quando uno è bravo non si lascia a pedi ma si dovrà trovare il modo, e ci penserà il Governo avendo fatto questo pasticcio, ma voglio che lui sappia che c’è il nostro riconoscimento e ringraziamento per tutta l’attività svolta».