Imperia, in centinaia per commemorare Felice Cascione a 80 anni dalla scomparsa

27 gennaio 2024 | 18:16
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Imperia, in centinaia per commemorare Felice Cascione a 80 anni dalla scomparsa
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Imperia, in centinaia per commemorare Felice Cascione a 80 anni dalla scomparsa

Amelia Narciso: «L’Italia ha sempre cercato di dimenticare, facendoci complici di quei carnefici»

Imperia. Biblioteca gremita ad Imperia per commemorare l’80esimo anniversario della scomparsa di Felice Cascione, per tutti gli imperiesi “U Megu”, scomparso il 27 gennaio 1944 ad Alto. «In questi giorni, nel centro della città è comparso uno striscione per commemorare Felice Cascione e Silvio Bonfante, entrambe medaglie d’oro al valore militare, sia per rinnovare la memoria alle persone più anziane, sia per insegnare ai giovani una storia che nessuno ha pensato di insegnare. L’antifascismo è un valore costituzionale ancora e sempre necessario» con queste parole Ugo Mela ha introdotto la commemorazione.

«Le figure di Cascione e Bonfante in questi giorni sembrano ammonirci, perché abbiamo lacune e vuoti sempre più vistosi, tanto che alle generazioni nuove, che non sanno niente, si può raccontare tutto» ha commentato Amelia Narciso, presidente provinciale Anpi di Imperia. «Il problema è la naturalezza con cui lasciamo correre tante cose. L’Italia ha sempre cercato di dimenticare, facendoci complici di quei carnefici. In provincia di Imperia ci sono stati oltre 800 deportati. Ad Imperia sono presenti 19 pietre di inciampo, 2 a Ventimiglia, a Sanremo 6 ed altre 5 verranno posizionate dopo il Festival. Lasciamo le cose vadano avanti così, ma saranno i nostri nipoti a mettere delle pietre di inciampo: ne metteranno tante, perché non abbiamo imparato niente. La memoria che stiamo celebrando è una memoria perduta».

«Per molto tempo ha valso il mito del cattivo tedesco e bel buono italiano e per oltre 50 anni non si è parlato del ruolo del fascismo all’interno della Shoa» ha commentato lo storico Luca Borzani. «E’ solo dal 2000 che si celebra questa giornata ed è importante parlare non solo delle vittime ma anche dei carnefici. Felice Cascione concentra una delle immagini più forti tra ribellione al fascismo e aspirazione a nuova libertà di coscienza civile degli italiani. La Resistenza non ha nulla di cui rimproverarsi».

«Siamo qui a rifondare, non a caso, un medico. C’è molto in quello che sto facendo io oggi che era nello spirito di Cascione, sebbene il contesto sia completamente diverso. Il concetto di ricordare il passato deve essere uno strumento per cercare di operare nel presente» ha commentato Enrico Balleari, “medico umanitario di Medici senza Frontiere”.