Golfo Dianese, Paolo Saglietto: «Non vogliamo fare allarmismo, ma non possiamo pensare di essere “salvi”»

13 gennaio 2024 | 17:17
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Golfo Dianese, Paolo Saglietto: «Non vogliamo fare allarmismo, ma non possiamo pensare di essere “salvi”»

«Al momento siamo ancora in questo limbo decisionale»

Diano Marina. A seguito del recente incontro tenutosi fra il Prefetto di Imperia e il Comitato per il No al Cpr nel Golfo Dianese, Paolo Saglietto Presidente della Confcommercio del Golfo Dianese ha voluto puntualizzare la situazione.

Spiega il Presidente della Confcommercio del Golfo Dianese Paolo Saglietto: «Il Prefetto, rappresentante istituzionale dello Stato, ha ascoltato le istanze presentategli dal Comitato, ricevendo anche le firme raccolte dal dicembre scorso, ma non ha potuto dare notizie più precise in merito alle scelte che farà il Ministero dell’Interno riguardo alla collocazione del CPR, tanto meno ha potuto stimare i tempi entro i quali verrà presa la decisione. Ha confermato che certamente la Ex Camandone è un’area “attenzionata” dal Ministero, precisando però che non è l’unica (le aree al vaglio dei tecnici ministeriali sono diverse e dislocate in varie zone della Liguria). Non possiamo, quindi, dare notizie più precise: non vogliamo fare allarmismo, ma non possiamo pensare di essere “salvi”. Al momento siamo ancora in questo “limbo decisionale” la cui sintesi spetta, quasi unicamente, al Ministero dell’Interno. Ribadiamo che la Confcommercio del Golfo Dianese continuerà ad opporsi, al fianco dei nostri Amministratori, a questa ipotesi gravemente dannosa per noi tutti e per questo chiediamo il massimo appoggio e la massima coesione, perché dobbiamo far
sentire alle Istituzioni la nostra voce, dobbiamo far valere il nostro “peso”, sociale ed ed economico, il valore dell’imprenditoria locale che, tutti i giorni, vive e fa vivere il territorio e non permetterà che qualcuno lo distrugga. È in gioco il nostro futuro e, sicuramente, nessuno di noi è disposto a barattare il proprio avvenire e la propria sussistenza economica con qualche euro in più (così promette lo Stato) che entrerà nelle casse comunali di quei territori che ospiteranno i CPR. Auspichiamo quindi che vengano proposte ulteriori e incisive azioni a tutela del nostro Golfo».