Il punto

Cpr nell’imperiese, l’assessore regionale Marco Scajola: «Penso che serva ma nei territori opportuni»

«Noi esprimiamo la nostra massima contrarierà, non mi risulta che ci siano atti concreti verso la scelta di questo territorio, vigileremo»

Diano Marina.  Dopo la riunione di ieri tra il Prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo e i sindaci del Golfo Dianese, continua ad essere al centro delle discussioni politiche la possibilità di aprire un CPR (Centro di permanenza per i  rimpatri) nell’ex Caserma Camandone di Diano Castello, opzione a cui i sindaci del Golfo Dianese protestano dallo scorso ottobre.

« Il governo- dichiara l’assessore regionale Marco Scajola– ha detto che voleva un Cpr in ogni regione e all’epoca la Liguria ha detto va bene, di valutare anche il nostro territorio. Io penso che un Cpr serva, ma serve nei territori opportuni. I Cpr sono quei centri per il rimpatrio e quindi bisogna metterlo nei luoghi strategici per fare un rimpatrio, vicino a un grande aeroporto o a un grande porto e quindi non credo abbia senso parlare di un Cpr nel ponente ligure e in particolare in una zona come Diano Marina».

«Noi esprimiamo la nostra massima contrarierà, non mi risulta che ci siano atti concreti verso la scelta di questo territorio, vigileremo, ma io confido che, essendo una decisione nazionale governativa del ministero, visto che noi abbiamo sul territorio ottimi parlamentari, confido con il loro aiuto sia scongiurato un qualcosa che non servirebbe a nulla e farebbe danni in questo territorio. Nutro moderato ottimismo- conclude- che nel caso si prendesse in considerazione una realtà del genere in Liguria, vengano presi in considerazione altri luoghi. Ho letto nei mesi scorsi tante cose molte non corrette: si diceva che il presidente Toti volesse il Cpr nel ponente e in particolare nel dianese, ormai tutte le colpe vengono date a lui. Niente di più falso».

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