Concessioni demaniali a destinazione produttiva e commerciale, il commento di Imperia senza padroni – Indipendenza
«Invitiamo il Comune a valutare attentamente la situazione, scegliendo una politica prudente e attendista che rispetti le leggi vigenti e tuteli al meglio gli interessi della comunità e degli attori coinvolti»
Imperia. «Il Gruppo Consiliare Imperia senza Padroni – Indipendenza, ritiene fondamentale esprimere alcune considerazioni costruttive in merito alla proposta di deliberazione concernente le concessioni demaniali a destinazione produttiva e commerciale. Innanzitutto è doveroso sottolineare l’importanza della discussione su un tema così cruciale per la nostra comunità.
Tuttavia, nel manifestare la nostra posizione, desideriamo evidenziare alcune preoccupazioni relative alla scelta dell’Amministrazione di procedere allo sgombro delle aree in concessione, senza attendere le linee guida del Governo nazionale in merito alla direttiva Bolkestein, nata nel 2006, che nonostante il notevole lasso di tempo trascorso, ad oggi il Governo nazionale non ha fornito chiare regole di ingaggio in merito alla suddetta direttiva.
Riteniamo che prendere decisioni prima che vengano emanate tali linee guida potrebbe esporre il Comune a potenziali contenziosi e, ancor più importante, potrebbe causare danni ai concessionari coinvolti e alle loro famiglie. Pertanto, suggeriamo al Comune di adottare una politica di attesa, tenendo in debita considerazione anche l’art. 45 bis del Codice della Navigazione, che consente al Comune di affidare direttamente le concessioni.
Questa possibilità, oltre a rispettare le normative vigenti, permetterebbe anche di tutelare i lavoratori del settore, fornendo loro sicurezza e stabilità occupazionale. Invitiamo il Comune a valutare attentamente questa opzione, in attesa di decisioni più chiare e specifiche da parte del Governo nazionale.
È importante sottolineare che nella notte del 16 gennaio scorso, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha inviato una lettera a Bruxelles, poiché erano in scadenza i 60 giorni per rispondere alle infrazioni comminate dall’Unione Europea. Questo ulteriore sviluppo richiede una riflessione approfondita da parte del Comune, considerando che politiche attendiste sono state adottate con successo anche da altri comuni liguri.
In conclusione, invitiamo il Comune a valutare attentamente la situazione, scegliendo una politica prudente e attendista che rispetti le leggi vigenti e tuteli al meglio gli interessi della comunità e degli attori coinvolti».