Caso scuolabus a Sanremo, aveva ragione il dirigente. Atti inviati alla Corte dei conti
Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello presentato da Massimo Mangiarotti contro il parere dello studio legale incaricato e dell’avvocatura comunale
Sanremo. Il dirigente di Palazzo Bellevue Massimo Mangiarotti ha vinto la battaglia per la riforma della sentenza del Tar Liguria che aveva condannato il Comune di Sanremo al risarcimento del danno nei confronti della ditta Fratarcangeli Cocco di Frosinone, inerente una controversia scaturita dall’appalto per il servizio di trasporto pubblico locale 2022-2024 bandito dalla Regione Liguria due anni fa.
L’appalto aveva visto risultare vincitrice la Fratarcangeli Cocco con un importo offerto di 486 mila euro, a fronte di una percorrenza stimata di 150 mila chilometri. Seconda classificata si era posizionata la Riviera Trasporti Spa che aveva richiesto un corrispettivo di 10 mila e 500 euro superiore alla prima in graduatoria. Il bando includeva lo svolgimento del servizio scuolabus non solo nel Comune di Sanremo ma anche in quello di Ventimiglia.
Nella Città dei fiori l’ente locale aveva contestato alla ditta vincitrice un inadempimento così grave da portare alla revoca dell’affidamento e alla successiva assegnazione dello stesso alla Riviera Trasporti, seconda classificata. Fratarcangeli Cocco aveva adito il Tar Liguria che gli aveva dato ragione su tutta la linea, condannando il Comune di Sanremo al risarcimento del danno nella misura di circa 15 mila euro. Per il tribunale amministrativo regionale, Palazzo Bellevue aveva sbagliato a comunicare i dati del chilometraggio complessivo alla stazione unica appaltante di Regione Liguria, inducendo la Fratarcangeli Cocco a presentare un’offerta sfasata rispetto alle reali necessità del Comune, poi quantificate in 41 mila chilometri annui.
L’altro ieri, il Consiglio di Stato, sezione quinta, ha accolto il ricorso presentato dallo stesso dirigente pubblico che aveva agito in giudizio, nell’interesse del suo Ufficio, contro il parere reso dello studio legale incaricato e dell’avvocatura dell’ente locale. La decisione di ricorrere in ultima istanza era finita anche sul tavolo della giunta Biancheri che l’aveva rigettata perché non di sua competenza.
Per il Consiglio di Stato, l’appello proposto dal dirigente Mangiarotti è fondato, comportando la riforma della sentenza del Tar che aveva stigmatizzato il suo operato. Il massimo organo della giustizia amministrativa specifica che “l’errore commesso dall’Amministrazione in sede di determinazione dei quantitativi complessivi della commessa non è determinante” e, quindi, Fratarcangeli non poteva sottrarsi all’impegno di partire tempestivamente con il servizio scuolabus, rispettando le condizioni contenute nella gara d’appalto e accettate con la stipula di un accordo quadro.
Oltre all’annullamento del risarcimento del danno che il Comune avrebbe dovuto pagare alla Fratarcangeli, così come stabilito dal Tar Liguria, il Consiglio di Stato ha anche ordinato l’invio degli atti alla Corte dei Conti, procura regionale per la Liguria, al fine di verificare se il compenso elargito dall’amministrazione civica alla Riviera Trasporti – affidataria del servizio nel 2022 con incarico diretto (senza gara) a un costo tre volte superiore a quello offerto dalla ditta privata di Frosinone -, abbia o meno generato un possibile danno erariale.