Il caso

Canone mercatale, gli ambulanti ricorrono al Capo dello Stato contro le tariffe di Palazzo Bellevue

Situazione fotocopia a Bordighera dove si sta valutando di impugnare la delibera della giunta Ingenito

Sanremo. Gli ambulanti di Sanremo riuniti sotto le sigle delle associazioni di categoria Anva Confersercenti e Fiva Confcommercio di Imperia, hanno impugnato, con un ricorso straordinario al Capo dello Stato, la delibera della giunta Biancheri che ha fissato le nuove tariffe per l’occupazione del suolo pubblico, di esposizione pubblicitaria e canone mercatale in vigore dall’aprile del 2023 nella Città dei fiori.

A predisporre il ricorso straordinario è stato l’avvocato Silvia Sciandra di Ventimiglia. Gli ambulanti si oppongono alla formulazione del nuovo canone mercatale perché giudicato illegittimo rispetto alla legge che regola il settore dal 2019, la quale stabilisce un tetto al corrispettivo massimo che può essere richiesto dal Comune agli esercenti. In soldoni, per Anva e Fiva gli ambulanti di Sanremo dovrebbero pagare circa 40 euro a metro quadro annuali per banco, a fronte degli oltre 60 richiesti. La situazione di Sanremo è simile a quella vissuta da altri ambulanti italiani e della provincia di Imperia, in particolare a Bordighera, dove le categorie stanno valutando di rivolgersi alla giustizia amministrativa con un altro ricorso ad hoc.

Come si legge nell’atto dell’avvocato Sciandra, “le associazioni di categoria hanno intrapreso un percorso di confronto con il Comune di Sanremo che sembrava aver condotto la giunta municipale a disporre la disapplicazione, a far data dall’annualità 2023, del canone di concessione mercatale che – pur assorbito per previsione legislativa – risultava ancora applicato. Tuttavia, la stessa giunta comunale, nonostante le perplessità manifestate dall’Anva, ha adottato la deliberazione numero 63 del 28 marzo 2023 – oggetto dell’odierno ricorso – in cui con l’esplicita motivazione di “recuperare” il mancato gettito derivante dall’applicazione del canone di concessione mercatale soppresso la settimana prima, ha rideterminato le tariffe aumentandole al fine di assicurare un gettito pari a quello complessivamente accertato nell’anno precedente a titolo di canone unico mercatale e a titolo di Canone di concessione”. In sintesi, l’amministrazione Biancheri si sarebbe impegnata a eliminare uno dei due canoni richiesti dal Comune perché sovrapponibili, in conformità alla legge statale. Ma al fine di mantenere invariato il gettito per l’ente locale, l’Amministrazione avrebbe introdotto un coefficiente illegittimo per riportare in pari i conti.

A scatenare la rabbia degli operatori dei mercati settimanali sono state le cartelle di pagamento ricevute dal concessionario per la riscossione incaricato da Palazzo Bellevue, Abaco Spa, che contemplavano tariffe sproporzionate per l’anno 2023, rispetto a quanto richiesto nel 2022. «Dopo vari incontri avuti con l’assessore al Bilancio del Comune di Sanremo, Massimo Rossano, e la dirigente del settore finanze, abbiamo capito che non c’era altra strada che ricorrere al Capo dello Stato, essendo scaduti i termini per un’impugnativa al Tar Liguria. La decisione è stata condivisa da tutti i colleghi che si sono autotassati per poter sostenere le spese di un ricorso straordinario. Il municipio di Sanremo, come tanti altri comuni d’Italia, non vuole riconoscere le tariffe state stabilite dallo Stato per aiutare il nostro settore, fortemente in crisi. Stiamo valutando di presentare un ricorso anche a Bordighera, dove l’amministrazione Ingenito non si è discostata da quella Biancheri». A dichiararlo è Pino Piccolo di Anva Confesercenti.

(In copertina il mercato bisettimanale di Sanremo. Qui sopra Pino Piccolo a sinistra e Fabrizio Sorgi di Fiva a destra)

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