Bordighera, parla il gestore del bar ristorante: «Palazzetto dello sport abbandonato. Il mio locale è isolato»
Ascensore non funzionate, scarsa manutenzione e altre criticità
Bordighera. Scarsa manutenzione, mancanza di un ascensore funzionante, impianto di illuminazione spento quando ci sono ancora persone all’interno della struttura. A lamentare il degrado in cui versa il Palazzetto dello Sport Emilio Biancheri di via Diaz, a Bordighera, è il gestore del bar e ristorante al piano superiore dell’edificio, Vincenzo Zinghini, che denuncia una serie di difficoltà e disagi vissuti da lui e dagli avventori del locale.
Innanzitutto la difficoltà a raggiungere il bar: «Siamo sicuri che la scala interna, che dal pianterreno collega al piano superiore, sia norma?», si chiede Zinghini, che tutti i torti non li ha visto che la scala oltre ad essere molto ripida ha gradini talmente risicati che una scarpa intera non ci sta. Poi c’è l’ascensore, o meglio dire, il montacarichi, che non funziona da anni. «Se le persone con disabilità che frequentano la piscina volessero venire a prendersi un caffè, non possono farlo – spiega – L’ascensore non è in funzione, le rampe esterne sono troppo ripide: impensabile che una persona con difficoltà motorie possa affrontarle se non accompagnata».
Zinghini si è aggiudicato, nel 2019, la gestione del bar-ristorante, dopo che l’anno precedente l’amministrazione comunale aveva indetto una gara, separando la gestione degli impianti sportivi, ora in capo alla MySport, da quelli del locale di ristorazione. Di fatto, però, il bar-ristorante è aperto solo dal settembre scorso, dopo svariati lavori di ristrutturazione dei locali: «All’aggiudicazione del bando – racconta l’attuale gestore – Si sono riscontrate importanti criticità sulle attrezzature e sulla struttura stessa. Abbiamo adeguato i servizi igienici, realizzando la doccia per i dipendenti, gli impianti, e sostituito tutto ciò che non era più riparabile».
Ma da quando il bar è stato finalmente aperto, i problemi non sono mancati. E riguardano soprattutto i rapporti di “convivenza” con la società che gestisce piscina e palestre. Innanzitutto l’impianto elettrico, che è stato “sdoppiato”, ma non per quanto riguarda i bagni di pertinenza al bar: «Capita che la luce venga spenta quando ancora ci sono persone che mangiano, e che queste siano costrette ad utilizzare la torcia del cellulare per utilizzare i servizi igienici», racconta Zinghini, che una settimana fa ha ospitato un’ottantina di giovani atleti, impegnati in un torneo di basket, che sono dovuti andare in bagno al buio.
«Poi non c’è alcuna cura della struttura – aggiunge – Le piante sono abbandonate, l’erbaccia è ovunque. Persino all’ingresso, che dovrebbe essere il biglietto da visita, non è stata sostituita l’insegna che reca il nome del palazzetto».
C’è inoltre la questione distributori automatici: «Come previsto dal contratto, sono l’unico titolato a preparare e distribuire bevande e alimenti, eppure, nonostante lo abbia fatto presente più volte alla MySport, e nonostante quanto riportato nel verbale della commissione di vigilanza a seguito di un sopralluogo, la società ha lasciato i distributori automatici all’ingresso della struttura. Ovvio che questo mi crea un danno economico: quei distributori vanno rimossi».
Manca poi del tutto la foresteria, che sarebbe dovuta sorgere all’ultimo piano della struttura, di fatto inaccessibile e in stato di abbandono.