Basket, il Maccabi indigesto per il Roca Team



Sfida Playoff persa malamente
Monaco. Si gioca in campo neutro, per le note e tristi vicende della guerra, in una Alexander Nikolic Hall deserta e quasi spettrale, e si delinea subito il compito fondamentale della difesa monegasca : limitare le iniziative della premiata ditta Lorenzo Brown e Wade Baldwin, un vero rompicapo per tutte le difese di Eurolega. Ma è proprio il Maccabi ad essere molto più presente nella gara, molto più reattivo ed energico, dominando a rimbalzo offensivo e quando la tripla di Tamir Blatt fissa il risultato sul 20 a 8 a coach Obradovic non resta che chiamare timeout per tentare di interrompere questo momento negativo della squadra, mentre l’attacco fatica a trovare ritmo e viaggia su percentuali di tiro davvero basse, e solo un entrata in sottomano di Kemba Walker fissa il punteggio del quarto sul 22 a 12.
Il secondo quarto inizia con due errori da sotto di Cornelie, mentre l’attacco israeliano non sbaglia con Blatt e Colson e continua a dominare sotto le plance monegasche; il Roca Team risponde principalmente con iniziative individuali, Kemba Walker e Okobo si mettono in proprio, Diallo appoggia un sottomano e Kattash chiama timeout sul 31 a 21, anche se l’impressione è che il Maccabi abbia saldamente il controllo della situazione, Sorkin cattura il decimo rimbalzo offensivo israeliano e fissa il punteggio sul 36 a 24.
Aver concesso 10 rimbalzi offensivi in un quarto e mezzo è il manifesto di una situazione che vede il
reparto lunghi in notevole difficoltà ed imbarazzo, con Sorkin che sembra Sabonis e con Obradovic che
addirittura prova lo small ball a metà secondo quarto ma i risultati sono comunque insufficienti, quello che manca è proprio la presenza della squadra in partita, e nell’attesa che Mike James entri con forza nella gara ci pensa una tripla di Lorenzo Brown a mandare le squadre all’intervallo lungo sul 49 a 35 per il Maccabi. Il secondo tempo vede Jaiteh in campo, la difesa monegasca aumenta in solidità, aumenta in aggressività e permette a Mike James, a Alpha Diallo e a John Brown III di accorciare le distanze sul meno 9, obbligando il Maccabi al timeout per risolvere i problemi di un attacco che all’improvviso è sterile, messo alle corde da un Roca Team cui l’ingresso dell’ex Virtus cambia completamente i connotati e cambia l’atteggiamento, anche il linguaggio del corpo, finalmente deciso, volitivo, determinato.
A spezzare la rimonta monegasca ci pensa Menco, panchinaro di lungo corso che con tre triple sempre
dalla stessa mattonella respinge il Roca Team a meno dieci, e chiude il quarto sul 64 a 54 per il Maccabi. L’ultimo quarto è sempre il terreno di elezione per Mike James, che si mette in proprio e a suon di triple rimette il Monaco in partita, lo riporta sotto nel punteggio ma trova anche la risposta della coppia Lorenzo Brown e Wade Baldwin che insieme riescono sempre a tenere il Maccabi a distanza di sicurezza: in realtà è la presenza di Jaiteh a fungere da equilibratore del Roca Team anche se alla fine lo sforzo monegasco si infrange su una miglior difesa del Maccabi, dopo che una palla persa di Mike James consente a Colson la schiacciata del 87 a 73.
Alla fine è proprio l’ala americana del Maccabi il mattatore della partita, con 27 punti ed una presenza in attacco di costante pericolosità, ma è tutto il Maccabi che resiste nel momento del miglior sforzo del Roca Team e riesce a chiudere la gara sul 93 a 83, portandosi in vantaggio anche in classifica e riaprendo vecchie questioni per la squadra di Obradovic, questioni che sembravano ormai risolte e superate. Non basta il solito fenomeno nativo di Portland, quel Mike James al quale non è umanamente possibile chiedere di più, anche stasera 27 punti e 7 assist; non basta Alpha Diallo, e nemmeno un Kemba Walker che dà segnali positivi. Regalare un tempo al Maccabi, venire surclassati 39 a 26 a rimbalzo e subire uno scarto di 14 punti dopo 20 minuti è la via più rapida per finire fuori dalla zona playoff e per perdere tutte le partite che contano: nel primo tempo la squadra era priva di identità, di spina dorsale, anche coach Obradovic sembrava un giro indietro, sicuramente sul mancato cambio di difesa su Menco, e poi sul mancato challenge quando Baldwin si palleggia sul piede ed invece viene chiamato fallo a Jaiteh, sul 80 a 73. E giovedì si replica in trasferta al Pireo contro l’Olympiacos, quindi è necessario un rapido reset ed un ritorno ad un grado di concentrazione e di intensità degno dell’Eurolega, perché qui, non ci stancheremo mai di ripeterlo, non si regala mai nulla.
Marco Ghisalberti Streambasket.com