A tu per tu con i candidati, Fulvio Fellegara: «Le mie grandi opere saranno le manutenzioni e la riqualificazione di frazioni e periferie»
L’ex segretario della Cgil corre per il centrosinistra: «L’ascolto della cittadinanza non deve terminare con le elezioni»
Sanremo. A tu per tu con i candidati sindaco. E’ tempo di elezioni nella Città dei fiori, dove sono già tre i candidati ufficializzati in corsa alle prossime amministrative di giugno. Ospite negli studi di Riviera24.it oggi c’è Fulvio Fellegara, candidato sindaco per il gruppo civico Generazione Sanremo, sostenuto dal Partito Democratico e dalla lista di Progetto Comune che riunisce la galassia di sigle in cui è ramificata la sinistra.
Com’è nata la sua candidatura? «Mi è stato proposto alla fine dell’estate, esattamente il 31 di agosto, quando mi è stato chiesto di pensare a un mio eventuale impegno diretto. In allora ero ancora segretario generale della camera del lavoro e non c’erano le condizioni per andare avanti. Ci ho pensato successivamente alla scadenza del mio mandato e, trovando l’accordo con il mio sindacato, ho accettato di dar vita a un progetto civico con l’appoggio di tutto il centrosinistra. Siamo riusciti in qualcosa di straordinario, con mia grande sorpresa, perché Sanremo non aveva mai visto correre unito fino a oggi un fronte civico-progressista così ampio».
Le prime tre cose che farebbe se fosse eletto sindaco? «Primo. La nomina di un assessore alle frazioni e ai quartieri. Abbiamo bisogno di una persona che se ne occupi a tempo pieno. Secondo. Una ricognizione precisa e puntuale di tutti i lavori pubblici, grandi e piccoli che andremo a ereditare, per verificare la centralità dell’interesse pubblico in esse. Il terzo elemento l’ho ricevuto come richiesta precisa in queste settimane: i cittadini mi chiedono che la campagna di ascolto “Dillo a Fulvio” continui anche dopo le elezioni. Penso a momenti cadenzati di confronto diretto tra il sindaco, l’amministrazione e i cittadini. No all’uomo solo al comando che decide nelle segrete stanze il futuro di Sanremo».
Sul lungo periodo? «L’amministrazione Biancheri lascia tante cose da migliorare. In primis la manutenzione della città. Dalla manutenzione ordinaria, marciapiedi e asfalti, all’attenzione ai quartieri e alle periferie, che in questi 10 anni a mio avviso è venuta a mancare. Poi c’è il tema della “manutenzione sociale”, dei giovani che abbandonano troppo presto gli studi, degli anziani soli, dei trasporti pubblici che non funzionano come dovrebbero. Le nostre grandi opere saranno le piccole opere. Manterremo gli impegni assunti dall’amministrazione uscente, in un’ottica di continuità amministrativa, sommando ad essi interventi immediati sulla manutenzione e sull’arredo urbano».
La visione. «La nostra visione del futuro di Sanremo è alternativa a quella degli altri candidati in campo. Se la città diventerà più vivibile lo sarà per tutti, cittadini e turisti. Sanremo non finisce in piazza Eroi sanremesi. A nord ci sono i borghi, le periferie a est e a ovest. Faccio qualche esempio: negli ultimi 10 anni sono più gli alberi che sono stati tagliati che quelli piantati. E non basta rimediare riportando gli alberi tutti sul fronte mare. Hanno diritto al bello a un po’ di verde anche in via Martiri, via Agosti e via Galilei. Immagino queste vie con verde davanti alle case e aree dedicate agli animali. Parliamo della ciclabile, un’infrastruttura meravigliosa. Nessuno ha mai pensato di mettere dei depositi bagagli e delle docce pubbliche. Quante persone rinunciano a fare sport in pausa pranzo perché non hanno il tempo per andare a casa, cambiarsi e tornare sul lavoro? Sono tantissimi gli interventi che a poco costo posso aumentare la qualità della vita delle persone».
L’alleanza con il Movimento 5 Stelle è un capitolo chiuso? «In politica non c’è mai nulla di definitivo. Abbiamo tentato di allargare la coalizione. I 5 Stelle hanno scelto di fare un percorso in autonomia fino a oggi. Da parte mia la porta rimane aperta, sono più le cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono. Penso anche che all’interno di una coalizione il Movimento avrebbe molte più opportunità di ottenere dei risultati e ne uscirebbe rafforzato. Resta una disponibilità al dialogo. Spero in ulteriori momenti di confronto ma è chiaro che per fare un matrimonio dobbiamo essere in due».
(L’intervista completa nel video di copertina)