40 anni nei panni degli altri, al teatro di Ventimiglia in scena lo spettacolo del trasformista Dario Ballantini

31 gennaio 2024 | 09:00
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40 anni nei panni degli altri, al teatro di Ventimiglia in scena lo spettacolo del trasformista Dario Ballantini
40 anni nei panni degli altri, al teatro di Ventimiglia in scena lo spettacolo del trasformista Dario Ballantini
40 anni nei panni degli altri, al teatro di Ventimiglia in scena lo spettacolo del trasformista Dario Ballantini
40 anni nei panni degli altri, al teatro di Ventimiglia in scena lo spettacolo del trasformista Dario Ballantini
40 anni nei panni degli altri, al teatro di Ventimiglia in scena lo spettacolo del trasformista Dario Ballantini

Il 3 febbraio alle 21 il comico, attore e pittore presenterà alcune delle sue imitazioni più celebri unite a momenti musicali e racconti divertenti della sua carriera

Ventimiglia. Imitatore, attore, comico e pittore. È una carriera artistica a tutto tondo quella di Dario Ballantini, livornese classe ’64, tra i maggiori trasformisti in Italia, noto al grande pubblico per aver vestito in quarant’anni di attività i panni dei più celebri personaggi del mondo musicale, sportivo, politico e del fashion nostrano e internazionale.

Per ripercorrere la sua lunga carriera, che nel 1994 lo ha visto approdare al tg satirico “Striscia la notizia” del quale è diventato uno dei volti principali e più amati, Ballantini ha ideato lo show “Lo spettacolo di Ballantini – Conseguenze di quarant’anni nei panni degli altri” che sabato 3 febbraio alle 21 sarà in scena al teatro comunale di Ventimiglia.

Sono tanti i cavalli di battaglia che verranno proposti nel corso dello spettacolo passando da Vasco Rossi allo stilista Valentino: «Non porterò l’attualità che le persone vedono tutti i giorni nel programma di Antonio Ricci, ma ho deciso di esibirmi in imitazioni che non propongo da diverso tempo e che sono un po’ più legate alla mia carriera iniziata nel 1983 – spiega l’imitatore – . Nella mia vita ho realizzato in totale settanta imitazioni, non potrei farle tutte quante in un unico show, quindi ne ho scelte dieci che farò truccandomi e cambiando costume davanti al pubblico con una sorta di camerino aperto dal quale si potrà vedere la trasformazione. Per riempire gli spazi del trucco, che sono però velocissimi, racconterò cose buffe che mi sono capitate nel corso della mia carriera, come certi personaggi hanno reagito e mostrerò alcuni filmati dei momenti in cui mi sono trovato faccia a faccia con la persona che stavo imitando in quel momento. Il tutto sarà condito da musica e canto dal vivo. Questo vuole essere uno show che racchiude tutta la mia attività di imitatore, anche se per ripercorrerla interamente ci vorrebbe molto più tempo».

Ma qual è l’imitazione preferita di Dario Ballantini, quale quella che reputa più impegnativa e quella che invece lo ha stancato? «Quella che mi piace di più è senza ombra di dubbio Gino Paoli, ho avuto un riscontro eccezionale e il figlio del cantautore mi ha addirittura scambiato per lui, per me è stato il massimo. Quelle che mi sono costate più fatica sono Donald Trump, perché è un “omone” e camminare sui trampoli è stata una cosa fisicamente impegnativa, papa Francesco, perché l’abito non è molto comodo, e Michela Brambilla, essere donna non è semplice anche perché io mi immergo totalmente nel personaggio e tutto il giorno mi ci immedesimo, è difficile quasi come stare sui tacchi. Quella che invece mi ha stufato è Matteo Salvini perché non mi sembra di aver dato il massimo».

Una vita passata a far ridere e sorridere gli italiani, ma ciò che diverte realmente l’attore toscano sono i comici di talento e del passato come la famiglia De Filippo, Totò, la commedia dell’arte napoletana, Jannacci, Cochi e Renato: «Sono comicità che mi hanno insegnato molto – racconta – . Al momento non è che io non rida, certo è che non mi fanno ridere tutti i comici e i programmi infarciti di comici dove il talento c’è in una percentuale del 10%. Ho nostalgia di vedere prodotti in cui il talento è totale».

Dopo quattro decenni ricchi di soddisfazioni e successi, Ballantini traccia un bilancio della sua carriera: «Forse inizio, almeno in parte, a tirare le fila. Penso di aver dimostrato di saper fare bene le imitazioni con uno stile più vicino possibile al reale, quindi da quel punto di vista il bilancio è buono – afferma – . Per quanto riguarda il teatro sono diversi anni che porto avanti due omaggi a due grandi personaggi che mi hanno ispirato, uno è il grande Ettore Petrolini, inventore della comicità italiana, e l’altro è Lucio Dalla al quale sono molto legato per tanti motivi anche se in televisione non ho mai portato una sua imitazione; si tratta di due spettacoli che continuerò a proporre e a sviluppare perché li ho fatti approdare tardi in teatro. Come pittore invece devo ancora produrre tanti quadri, per me l’arte è una fonte inesauribile.

Nella mia vita ho sempre mixato recitazione, imitazioni e arte, mi ci sono trovato bene, ma si paga anche il prezzo di ciò; ogni settore non ti prende totalmente sul serio perché sa che fai anche altro nella vita, però se dovessi scegliere è chiaro che la pittura, che è una cosa intima che faccio con me stesso e non per forza con il pubblico, è la più duratura. Rimane il fatto che sono ancora molto “truccabile”, “auto-truccante” e ho un’ampia gamma di personaggi che vorrei proporre. Prima vestivo i panni di quelli più vecchi di me e ora sto facendo quelli che invece sono più giovani e che portano male gli anni, quindi dovrei continuare ancora per un po’».

Nel campo delle imitazioni ha fatto la propria invadente comparsa l’intelligenza artificiale con la tecnica “deepfake” che, partendo da contenuti reali come video, fotografie e audio, è in grado di creare immagini umane fittizie, rendendo spesso difficile la distinzione tra realtà e finzione: «Ha dato una bella batosta al mondo dello spettacolo e a quelli che si truccano come me, che sono pochissimi in Italia perché c’è chi si trucca sommariamente, chi male e chi invece si trucca bene, ma non è il suo lavoro come ad esempio i partecipanti di “Tale e quale show” – conclude Ballantini – . Sono buffi da vedere i video dove sembra che parli ad esempio il vero presidente degli Stati Uniti, ma secondo me sono asettici. L’animo e l’ironia che ci mette l’attore dal vivo, meglio ancora in teatro, non li potrà raggiungere, spero, l’intelligenza artificiale, quindi è una lotta che io ingaggio volentieri perché non mi va che la tecnologia cerchi di soppiantare una validità artistica».

É possibile acquistare i biglietti online al seguente link ,recandosi presso il teatro comunale in via Aprosio 24 giovedì 1° febbraio dalle 15 alle 17 o direttamente il giorno dello spettacolo.