100 anni dalla nascita del partigiano e politico sanremese Gino Napolitano, il profilo biografico dello storico Andrea Gandolfo

21 gennaio 2024 | 09:00
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100 anni dalla nascita del partigiano e politico sanremese Gino Napolitano, il profilo biografico dello storico Andrea Gandolfo

Dopo aver partecipato alla Resistenza, è stato deputato per due legislature nelle file del Pci dal 1963 al 1972

Sanremo. Il profilo biografico realizzato dallo storico Andrea Gandolfo del partigiano e uomo politico sanremese Gino Napolitano, in occasione del centenario della sua nascita, caduto lo scorso 1° gennaio:

“Luigi, detto “Gino”, Napolitano nacque a Papasidero, in provincia di Cosenza, il 1° gennaio 1924 da Angelo e da Teresa Bloise. Nel 1929 la famiglia, che aveva deciso di trasferirsi in Francia per via delle sue precarie condizioni economiche, trovò casualmente sistemazione a Sanremo. Le condizioni di vita in città per i Napolitano non furono comunque facili anche perché sulla madre di Gino, rimasta vedova a ventisette anni con sei figli da mantenere e la madre da accudire, incombeva il peso di tutta la famiglia. Dopo un periodo di affidamento al ricovero Borea, i due figli maggiori dovettero dare il loro contributo al mantenimento dell’intero nucleo familiare iniziando a svolgere vari mestieri.

Cominciò allora come idraulico e poi lavorò come panettiere. Nel nuovo ambiente lavorativo entrò in contatto con alcuni esponenti dell’antifascismo sanremese legati al Partito comunista. Da questi contatti nacque nel 1941 la decisione di iscriversi alla Sezione locale del Pci, per cui iniziò un’intensa attività di propaganda clandestina che lo mise in situazioni spesso anche decisamente rischiose. Protrasse tale attività fino al 1942 quando, diciottenne, fu chiamato alle armi e destinato a raggiungere la zona di operazioni di Pola, dove rimase fino all’armistizio dell’8 settembre 1943.

Subito dopo tornò a Sanremo, dove raggiunse le prime formazioni partigiane che si stavano organizzando nell’entroterra attorno al comandante «Vittò». Nel corso della guerra di liberazione prese parte a numerosi combattimenti tra i quali quelli di Carpenosa e Ceriana. Si distinse in particolare nello scontro svoltosi a Baiardo il 10 marzo 1945, quando, nonostante fosse rimasto ferito, guidò i suoi compagni contro preponderanti forze nemiche infliggendo agli avversari ingenti perdite, tanto da meritarsi una medaglia d’argento al valor militare (che gli sarebbe stata conferita il 27 febbraio 1980). Durante la sua militanza nei ranghi della Resistenza fu comandante di distaccamento, di battaglione e poi vice comandante della V Brigata Garibaldi “Luigi Nuvoloni”. Venne anche ricordato dallo scrittore Italo Calvino nel suo romanzo Il sentiero dei nidi di ragno come il “comandante Gino”.

Dopo la Liberazione frequentò la scuola del partito a Milano per diventare un dirigente del Pci. Tornato a Sanremo assunse la carica di segretario della locale Camera del Lavoro. Presentatosi alle elezioni amministrative del 1946, fu eletto consigliere comunale nelle liste del Pci, venendo poi sempre confermato nelle successive consultazioni riscuotendo in tutte le occasioni moltissime preferenze. Nelle prime giunte del dopoguerra, fino al settembre 1949, ricoprì anche le cariche di assessore all’Annona e alla Polizia Urbana.

Nell’ambito della sua attività sindacale si distinse in modo particolare tanto da essere indicato da tutto il partito a livello provinciale come candidato unitario alla Camera dei deputati nel 1963. Eletto in un collegio tradizionalmente ostico ai comunisti, Napolitano divenne membro di diverse commissioni parlamentari continuando a ricoprire la carica di consigliere comunale a Sanremo. Riconfermato nelle successive elezioni del 1968, terminò il suo mandato parlamentare alla scadenza della legislatura nel 1972.

Da allora si dedicò completamente all’attività amministrativa e all’organizzazione del Partito comunista a livello provinciale. Nominato capogruppo in Consiglio comunale fino al 1980, svolse per vari anni il ruolo di leader dell’opposizione, ricoprendo diversi incarichi, tra i quali quello di presidente dell’assemblea dell’Usl, del Consiglio di presidenza in Comune, membro del Coreco (Comitato Regionale di Controllo), del quale in seguito divenne presidente.

Ritiratosi dall’attività amministrativa nel 1984, fu ancora per lunghi anni impegnato nell’organizzazione del partito come membro della segreteria provinciale della Federazione di Imperia. Oltre all’attività politica, amministrativa e sindacale, coltivò anche vari altri interessi tra cui quello per lo sport, come attestato dalla sua partecipazione alla fondazione della società calcistica matuziana Carlin’s Boys. Morì a Sanremo il 3 luglio 2000”.