Un gran passo in avanti a Kanaus, il Roca si complica la vita ma vince

Lo Zalgiris è una buona squadra, messa in campo davvero bene, si esalta davanti al suo pubblico ma il divario di talento col Monaco è troppo ampio per essere superato da impegno ed intensità, a patto che i più talentuosi restino presenti in partita
Monaco. Mike James, sempre lui, nell’inferno verde di Kaunas fa pentole e coperchi, si regala il terzo posto assoluto nella classifica marcatori ogni epoca di Eurolega e con una prestazione monstre da 25 punti e 8 rimbalzi consegna al Roca Team la vittoria in una partita che i monegaschi avevano fatto di tutto per complicarsi nel terzo quarto. Perché il senso e la cronaca della partita almeno nel primo tempo sono alquanto scarne e minimali: lo Zalgiris è una buona squadra, messa in campo davvero bene, si esalta davanti al suo pubblico ma il divario di talento col Monaco è troppo ampio per essere superato da impegno ed intensità, a patto che i più talentuosi restino presenti in partita. Ed infatti il Roca Team finisce il primo tempo 46 a 37, solo all’inizio lascia che i lituani provino a prendere in mano le redini del gioco ma stabilisce presto una distanza di sicurezza di 8-10 punti, prima Blossomgame poi un redivivo Cornelie portano punti e sicurezza alla squadra.
Sembrerebbe tutto facile, una partita da gestire con sicurezza dopo la battaglia di Belgrado, ma così purtroppo non è, perché il terzo quarto ci racconta una storia completamente diversa. Lo Zalgiris piazza un parziale di 22 a 11, con i vari Dimsa e Ulanovas sugli scudi, con Birutis, lungo e legnoso centro che sembra più di scuola ex sovietica che lituana che per una sera gioca a fare il Sabonis e col Roca Team che assiste quasi con nonchalance alla rimonta dei padroni di casa.
Questo genere di errori sono la cosa peggiore che si possa commettere in Eurolega, visto che le gare sono tutte giocate al massimo di intensità fisica e mentale, tant’è che ad esempio in questo genere di partita un giocatore come Roland Smits, non un talento cristallino ma un serio e motivato professionista emerge con pieno merito ed incide sulla gara. A fine terzo quarto c’è addirittura il sorpasso dello Zalgiris, 59 a 57, pienamente meritato e col Monaco che sembra aver esaurito le riserve di energia fisica e mentale: ma poi arriva anzi irrompe nella partita Mike James, che prende per mano la squadra e la porta letteralmente in salvo, anche nell’ultimo minuto in cui i lituani provano in tutte le maniere a ribaltare il risultato. La cosa che più di tutte va sottolineata è che la squadra è adesso saldamente in mano al nativo di Portland, visto che Kemba Walker continua a non essere incisivo, probabilmente non più sorretto da una condizione fisica ed atletica che in Eurolega è molto più importante che in NBA, visto che Okobo fatica per mettere ordine al suo gioco e trovare continuità, visto che intorno a lui gli altri protagonisti cambiano sempre. Con Mike James a tenere duro nel finale ci sono anche Blossomgame ed Alpha Diallo, c’è anche spazio per giocare lo small ball con John Brown III che gioca da centro e si danna l’anima per recuperare palloni e difendere, ma alla fine si ritorna sempre al contributo incredibile del numero 55.
Un aspetto che viene sottolineato relativamente poco, data anche l’enorme impatto delle prestazioni realizzative dell’americano è che nel corso degli anni ha saputo acquisire la capacità di lasciare che la partita gli venga incontro, come si dice in gergo, senza forzature, senza cadere in quella frenesia di essere sempre e comunque il salvatore della patria, ben sapendo che prima o poi il momento arriva: per fare un paragone con un grande campione di un altro sport, diciamo Fernando Alonso, un altro grande tattico ed interprete delle sue gare, e proprio come Mike James anche un carattere non esattamente facile e malleabile. Il rovescio della medaglia di questa sera è che la vittoria per 83 a 79 non può e non deve cancellare quella brutta amnesia collettiva del terzo quarto, che deve essere analizzata e compresa bene, perché non sempre gli avversari hanno più volontà che vero talento, non sempre si può contare su certe serate di ispirazione massima del proprio giocatore migliore e perché in Eurolega non sono permesse distrazioni, mai.