Imperia. E’ iniziato questa mattina in tribunale a Imperia il processo a Luca Dolce, l’anarchico triestino di 37 anni arrestato dalla Digos a Dolceacqua lo scorso 21 novembre. “Stecco”, come viene soprannominato l’uomo nel movimento anarchico, deve rispondere dell’accusa di “possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi” che gli erano stati trovati addosso durante il blitz che ha posto fine alla sua latitanza.
A palazzo di giustizia sono una ventina gli attivisti giunti a Imperia per esprimere solidarietà all’imputato, difeso dall’avvocato Ettore Grenci di Bologna. Per l’occasione sono state rafforzate le misure di sicurezza, con carabinieri e polizia che presidiano l’aula in cui si svolge il procedimento giudiziario. Dolce è arrivato scortato dagli agenti della polizia penitenziaria (foto). Prima del suo ingresso in tribunale ha risposto con uno sguardo fiero ai militanti che lo hanno atteso, esprimendogli la propria vicinanza con urla di incoraggiamento.
Dal 2021 in fuga, Dolce è destinato a espiare una pena detentiva di 3 anni per reati legati all’ordine pubblico, collegati ai disordini del 2016. In quell’anno, il suo coinvolgimento si inserisce nella manifestazione contro le frontiere tenutasi al Brennero, nell’ambito del sodalizio anarchico trentino di cui è considerato un influente referente. Questa è solo la più recente tappa di una lunga lista di precedenti che lo avevano già portato dietro le sbarre in compagnia di Alfredo Cospito.
+++AGGIORNAMENTO+++
All’esito dell’udienza odierna, Luca Dolce è stato condannato dal giudice Antonio Romano a 1 anno e 4 mesi come richiesto dal pubblico ministero Enrico Cinella Della Porta.