Raffica di truffe contro gli anziani, colpita l’area di Vallecrosia: indagano i carabinieri

12 dicembre 2023 | 14:19
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Raffica di truffe contro gli anziani, colpita l’area di Vallecrosia: indagano i carabinieri

Almeno dodici tentativi, uno è andato a segno. I consigli dell’Arma per difendersi

Vallecrosia. Sono dodici le truffe ai danni di anziani tentate ieri nella zona di Vallecrosia. In un caso, purtroppo, i malviventi sono riusciti a estorcere denaro alla loro vittima.

Il modus operandi è sempre lo stesso e i truffatori, racconta la nipote di una vittima, sono così insistenti da riuscire a spaventare e mandare in confusione gli anziani. Si fingono avvocati e marescialli dell’Arma e, dopo aver circuito gli anziani, si fanno dare l’indirizzo di casa per andare a ritirare i contanti richiesti.

«Suo figlio ha avuto un incidente: ha investito una mamma e il suo bambino a Bordighera, mentre guidava parlando al telefono. E’ una cosa gravissima». Questo il contenuto della telefonata ricevuta, sul telefono fisso di casa, nella tarda mattinata di ieri da una donna di 72 anni, che si trovava sola nel suo appartamento di Vallecrosia. A parlare è un sedicente avvocato, che si è presentato come “Giancarlo Mazzola”: «Sono un amico di suo figlio», ha detto.

«Il tentativo di truffa è stato molto articolato – racconta la nipote della donna -. Mia zia è una donna lucida e più volte ha ribattuto ai truffatori, ma alla fine non sapeva più a chi credere e a chi no». Anche perché dopo la chiamata del finto avvocato, che annunciava l’incidente del figlio, a telefonare alla donna è stato anche un falso maresciallo dei carabinieri, che si è presentato come “Luigi Bagnato”. Un nome, ovviamente, che non corrisponde a quello di nessun maresciallo in servizio a Vallecrosia. Il finto carabiniere ha ripetuto l’accaduto alla donna, sottolineandole la gravità dei fatti che avrebbero visto implicato il figlio, di cui la coppia di truffatori sapeva pure il nome. «Non può parlare al telefono, gli hanno suturato il labbro», dice, e si fa lasciare il numero di cellulare dell’anziana, dicendo che presto sulla linea di casa avrebbe ricevuto un’altra telefonata dal sedicente avvocato.

«Mio figlio lavora a Ventimiglia, non poteva essere a Bordighera». Ha tentato di replicare la donna al telefono. Ma si è sentita rispondere: «Stava facendo una commissione per lavoro».

A quel punto richiama il finto avvocato: «La donna investita sarebbe disposta a ritirare la denuncia, per sistemare le cose. Quanti soldi ha in casa, signora?». La 72enne, fortunatamente, non crede all’uomo: ripete che vuole parlare con il figlio, che vuole sapere come sta. Il truffatore perde le staffe, arriva a minacciare la donna, dicendole che il figlio rischia fino a sei anni di carcere.

I soldi richiesti, viene specificato dai truffatori, servono per pagare una cauzione e far rilasciare il proprio caro (cosa che in Italia non esiste) oppure per risarcire un danno (inventato) ed evitare così un processo.

Agitata e spaventata, la donna trova la forza di chiamare la nipote, che corre da lei e chiama i carabinieri, quelli veri.

Ieri il centralino della caserma dei carabinieri di Bordighera ha squillato più volte: c’era chi, spaventato, ha raccontato l’accaduto e chi ha voluto segnalare il fatto, aggiungendo che aveva capito subito di trovarsi di fronte a una truffa grazie ai consigli ricevuti, in alcune occasioni di incontro, proprio dai carabinieri.

Le indagini sono scattate immediatamente, con l’ausilio di tutte le pattuglie disponibili su disposizione dal maggiore Saverio Cappelluti, comandate della compagnia dei carabinieri di Bordighera. I militari perlustrato il vasto territorio facendo da deterrente nei confronti dei malintenzionati: persone che agiscono nell’ombra e non si fanno scrupoli a tentare ripetutamente il colpo, finché non trovano l’anziano più facile da raggirare. A quel punto lo intimoriscono tanto da farlo cedere alle loro richieste.

I CONSIGLI DEI CARABINIERI

Nella campagna di prevenzione, l’Arma ricorda che le Forze dell’ordine operano di norma in divisa ed in coppia e si spostano con auto di servizio, agiscono in borghese soltanto in determinate zone e per operazioni specifiche.

Prima di decidere se aprire o meno la propria porta di casa a chi si presenta come rappresentante delle Forze dell’Ordine, è opportuno controllare se in strada ci sia parcheggiata la vettura di servizio, capire bene il motivo della visita e controllare con cura il tesserino di riconoscimento.

Eventuali malintenzionati potrebbero utilizzare alcune scuse per entrare all’interno della nostra abitazione, come controllare che il nostro appartamento non sia stato visitato dai ladri o ricercare eventuali ladri che si aggirino nelle vicinanze o perché visti entrare nell’androne nel palazzo. In tutti questi casi e per ogni dubbio, chiamare sempre il Numero Unico di Emergenza112 che potrà fornire assistenza e notizie circa la presenza di pattuglie in zona.

E’ fondamentale ricordare che, per nessun motivo, un Carabiniere o appartenente alle Forze dell’Ordine potrà mai chiedere una cauzione o il pagamento di una somma per evitare danni, denunce o arresti di persone care. In questi casi ricordiamoci che rispondere con un deciso «Mi scusi non ho tempo» può evitare conseguenza peggiori. E comunque, per qualsiasi dubbio è fondamentale avere chiaro che chiamando il NUE al numero 112 può essere sciolto ogni dubbio su eventuali problemi ricadenti sui propri cari. Importante è non avere vergogna anche di formalizzare la denuncia, una volta subito il raggiro. Spesso, infatti, queste vili persone possono essere individuate e solo denunciandoli si può evitare che possano continuare imperterriti nell’illegalità.